Sicilia, piano assunzione precari Covid - Live Sicilia

I tremila precari Covid e il piano per assumerli

Assumere in deroga ai fabbisogni per collocare il personale negli ospedali del territorio

PALERMO – Un salvacondotto per i circa tremila precari Covid amministrativi e tecnici per arrivare nel medio periodo al posto fisso nella sanità regionale. È questo il senso della norma varata dall’Ars dentro la Finanziaria: non dà il via libera a una stabilizzazione vera e propria, non prevede l’elusione della strada del concorso ma fissa la possibilità di una selezione in deroga alle regola della programmazione delle assunzioni sulla base del piano del fabbisogno del personale. Assunzione per tutti insomma, sarebbe la conclusione, anche se tante sono ancora le ombre.

La disposizione incriminata è nel comma 91 dell’articolo 13 della legge finanziaria. Dal primo gennaio del prossimo anno, stando allo stato di fatto precedente, la maggior parte di questi lavoratori rimarrebbe senza posto. A salvarsi dovrebbero essere solo coloro che saranno assunti sulla scorta di un concorso per i posti di cui le aziende ritengono di avere bisogno. Questa “sorte” potrebbe toccare a qualche manipolo di persone mentre la maggior parte sarebbe destinata a restare fuori.

Proprio su questo interviene la regola approvata a Palazzo dei Normanni che propone il via libera alla selezione di tutti i lavoratori “del bacino”. All’inizio la norma fa riferimento alla norma transitoria nazionale sui precari Covid. Da questo punto di vista la norma regionale si presenta come una norma applicativa di quella centrale. Non è alterato il limite massimo entro cui bandire i concorsi: il 31 dicembre 2022 mentre cambia il termine entro cui devono essere raggiunti i 18 mesi: per la legge statale entro il 30 giugno 2022 mentre per la legge regionale vale il termine finale del 31 dicembre 2022. L’altra differenza sta nel rispetto dei documenti di programmazione delle assunzioni.

Come pure prevede una non lontana circolare dell’assessore alla Salute le aziende sanitarie devono verificare i fabbisogni di ogni Asp.  La norma prevede un aggiornamento “anche in deroga” del piano triennale del fabbisogno di personale, applicando “le previsioni di legge anche al personale contrattualizzato a qualunque titolo del ruolo sanitario, tecnico ed amministrativo, selezionato attraverso prove selettive per titoli e/o colloquio, e che abbia maturato o che maturerà alla data del 31 dicembre 2022 i 18 mesi previsti dalla legge” di stabilità nazionale.

A comprendere meglio il senso della norma è Raffaele Lanteri di Ugl salute, sindacato che rivendica di avere lottato per il raggiungimento di questo risultato. “Questo bacino di personale – afferma Lantieri – rappresenta un esercito di persone qualificate e formate che potrebbero essere impiegate nei nuovi presidi territoriali che saranno creati con il Pnrr. Essendo queste strutture a bassa intensità ci sarà bisogno di infermieri e amministrativi. Pensare di realizzare assunzioni in deroga al piano di fabbisogno – continua – vuol dire, allora, non pensare a quello che accade oggi ma anche al fabbisogno che ci sarà fra qualche mese. Così si eviterebbe di fare le corse per ottenere il personale per attivare i presidi territoriali”. L’idea è infatti che per la messa in funzione di tutti i punti per la salute sul territorio servono più di tre mila lavoratori. “Inoltre – aggiunge Lanteri – rischieremmo di perdere persone che sono formate e che, se dovessero perdere il posto di lavoro, data la grande ricerca di figure, andrebbero a lavorare presso le strutture sanitarie delle altre regioni”.

Ma queste persone devono affrontare un concorso pubblico le cui modalità saranno decise dopo. Secondo Ugl deve essere un concorso per titoli ed esami. In quell’occasione il candidato esporrà, così, l’esperienza maturata che dovrà essere valutata con l’attribuzione di un punteggio adatto a valorizzare il lavoro nei due anni di pandemia.

“Abbiamo garantito – racconta il segretario generale di Ugl Sicilia Peppe Messina – un’interlocuzione costante con il governo regionale e larga parte del parlamento siciliano sul tema della garanzia dei livelli occupazionali per tutto il personale precario che ha operato fina dall’inizi dell’emergenza pandemica. Siamo stati i primi a chiedere l’istituzione di un tavolo tecnico per fare sì che tutti i lavoratori possano avere la garanzia della prosecuzione lavorativa anche dopo il 31 dicembre 2022. Abbiamo chiesto – aggiunge Messina – che tutte le Asp rispettino in modo pedissequo la circolare dell’assessore Razza cosa che invece in queste settimane non abbiamo riscontrato in tutte le strutture. Crediamo che la professionalità acquisita dai precari Covid possa essere un valore aggiunto per una riorganizzazione del sistema sanitario regionale che nei prossimi mesi potrà contare sulle strutture che saranno realizzate con le risorse del Pnrr”.

La norma è in vigore e adesso va applicata. Prima però dovrà passare illesa il vaglio del Consiglio dei Ministri che potrebbe impugnarla. La strada è ancora in salita.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI