Sicilia, retromarcia di Musumeci: 'Non c'è nessuna crisi'

Sicilia, retromarcia di Musumeci: ‘Non c’è nessuna crisi’

Le parole del governatore spengono la polemica. Ma lasciano qualche dubbio.
LA GIUNTA E LE POLEMICHE
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Va bene essere contromano, ma qui, forse, si esagera un po’. “Non so di quale crisi si stia parlando, la crisi in una coalizione c’è quando una forza politica la dichiara. Non mi risulta che una sola forza politica lo abbia fatto: c’è stato un voto anomalo in aula (grandi elettori del Capo dello Stato) col voto segreto. Il voto anomalo mi impone la necessità di aprire una verifica, non una crisi: ho detto agli assessori o siete voi i non graditi o sono io. Non c’è stata un’ora di crisi, ieri abbiamo riunito la giunta, oggi pure. Io avevo detto che ci sarebbe stato un azzeramento della giunta come occasione per dire ai partiti se c’è un problema di assessori ditemelo, quali bisogna sostituire o comunque parliamone”. Sono le parole del presidente della Regione, Nello Musumeci, che risponde ai cronisti in video-conferenza stampa per la presentazione di un progetto per i beni culturali.

E sono parole che sorprendono. Perché l’arrivo al terzo posto tra i grandi elettori per il prossimo Presidente della Repubblica era stato il piatto forte di una frattura che il governatore di Sicilia aveva stigmatizzato con dichiarazioni pesantissime. Con un video ‘a cado’ e con toni che sembravano l’incipit di una dichiarazione di guerra politica. Tali da fare dire: la crisi c’era, eccome. Evidentemente, invece, c’è bisogno di un dietrofront, verosimilmente, per placare le tensioni e non lasciar infrangere sugli scogli della polemica il progetto di una ricandidatura.

Rileggiamole le frasi pronunciate dal presidente Musumeci. Eccole qui nella nostra cronaca. Una terminologia all’attacco che, in qualche passaggio, era parsa addirittura sprezzante. E la rivendicazione presidenziale di un filo diretto con i siciliani, perché ‘solo a loro si deve rendere conto’. Poi le consultazioni, tra più o meno effettivi ‘cerchi magici’ e leader romani, che, evidentemente, hanno suggerito più miti consigli. Così spunta il riferimento alla crisi che non c’era, alla diatriba immaginaria. Ma è una retromarcia. Anzi, un dietrofront.


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