PALERMO – La maggioranza di Renato Schifani esce più compatta dalla riunione del gruppo azzurro di lunedì all’Ars, complice la pax siglata tra Il Cav. e Giorgia Meloni.
Le indicazioni di Schifani
La squadra di governo si comporrà, al netto dei tempi tecnici, nel medio lungo periodo, tuttavia su un paio di punti non dovrebbero esserci sorprese in zona Cesarini. In primo luogo, sul metodo che adotterà il presidente Schifani: resta in piedi lo schema dei deputati-assessori ma con la possibilità di inserire degli esterni in casi particolari. La stella polare rimane la competenza.
Le richieste dei partiti: Miccichè vuole la Sanità
Poi ci sono le richieste dei partiti che saranno limate nei prossimi giorni, l’agenda di Schifani infatti si arricchirà presto di appuntamenti con le delegazioni dei partiti minori. Sul tavolo restano i quattro assessorati a testa rivendicati da Fratelli d’Italia e Forza Italia. Il coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè punta i piedi sull’assessorato alla Sanità dopo avere fatto una brusca quanto inevitabile retromarcia sulla presidenza dell’Ars. Difficilmente toccherà a lui occupare la casella, più plausibile che Miccichè sottoponga a Schifani una rosa di nomi. FdI permettendo, si intende. I meloniani al momento non parlano di deleghe, ma qualche generale di alto rango a taccuini chiusi lascia intendere che, a tempo debito, si affronterà il nodo Sanità e che la richiesta di Miccichè non è che un mero desiderio. Staremo a vedere.
Quote rosa e presidenza dell’Ars
Nel frattempo il borsino del toto-assessori si arricchisce di qualche new entry. Prende quota il nome della forzista Luisa Lantieri che potrebbe essere una delle quattro “regine” del poker di donne che faranno parte della squadra di governo. In pole ci sono la cuffariana Nuccia Albano e le meloniane Giusi Saverino e Elvira Amata. Dal quartiere generale di Fratelli d’Italia trapela il provvisorio vantaggio del paternese Gaetano Galvagno sul palermitano Alessandro Aricò per lo scranno che fu di Gianfranco Miccichè. Comunque vada a finire, i due sono insieme a Giorgio Assenza tra i papabili assessori-deputati quotati in zona FdI. In casa autonomista, invece, le bocche restano cucite. In casa forzista circolano invece i nomi dell’ex assessore Marco Falcone ed Edy Tamajo. In zona Carroccio i pretendenti non mancano, i rumors danno in pole il recordman di preferenze Luca Sammartino e Vincenzo Figuccia.
Porte aperte agli esterni?
E se si aprissero le maglie dello schema dei deputati-assessori? In quel caso a Palazzo potrebbero aprirsi le porte per il leghista Francesco Scoma e per il primo dei non eletti nelle liste palermitane di Forza Italia, Francesco Cascio. Quest’ultimo, a dire il vero, potrebbe anche diventare deputato qualora Miccichè decida di optare per Palazzo Madama. Una riserva che ancora non è stata sciolta e che è legata a doppio filo con possibili incarichi romani e con la partita siciliana per l‘assessorato alla Sanità.
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