"Treni vecchi e poche informazioni" | L'odissea di una svedese in vacanza - Live Sicilia

“Treni vecchi e poche informazioni” | L’odissea di una svedese in vacanza

Emma Andersson, in visita in Sicilia per una settimana, ha dovuto fare i conti con tanti disservizi. "Un'isola bella - scrive in una lettera a Livesicilia -, ma in cui non tornerò più da turista".

PALERMO – Treni vecchi e lenti, pochi mezzi di trasporto urbano, mancanza di personale adeguato nei punti informazione. Sono alcuni dei tanti problemi con cui una turista svedese, Emma Andersson, in visita in Sicilia per una settimana, ha dovuto fare i conti. “Su una settimana di vacanza in Sicilia, metà del tempo è trascorsa nelle stazioni ferroviarie, aspettando treni”, dice la turista, che racconta la sua odissea in una lettera a Livesicilia. Giunta sull’Isola per trascorrere sette giorni in allegria e spensieratezza, ha invece dovuto fare i conti con disservizi, caos e cattiva organizzazione.

“Dopo la laurea, per festeggiare ho deciso di fare un viaggio in Sicilia – racconta -. Sono sempre stata affascinata dalle bellezze architettoniche presenti in questa terra e volevo assaporare da vicino la tradizione antica”. Un viaggio che, però, ha lasciato la donna insoddisfatta. Al posto della tranquillità sognata, infatti, Emma ha accumulato stress e nervosismo, tornando nel paese natale con una ferrea convinzione: “La Sicilia è bella ma non ci tornerò mai più in vacanza. Il soggiorno è stato un disastro”.

E così l’idea che traspare è sempre la stessa. La Sicilia è una terra in grado di ammaliare il visitatore con le proprie bellezze monumentali e paesaggistiche, ma è altrettanto incapace di fidelizzarlo. Quando si tratta di toccare con mano l’effettiva funzionalità di sportelli informativi e di accoglienza, servizi ferroviari e mezzi di trasporto cittadino, il bilancio è tutt’altro che roseo. “Ho preso solo treni per visitare le varie città. Avevo scelto come prima tappa Agrigento per visitare i templi, ma ho dovuto seguire un iter lunghissimo e intollerabile per arrivarci – prosegue -. Da Roma sono infatti arrivata a Comiso poco dopo le 10 di sera e a quell’ora non c’erano più treni, così ho dovuto dormire in stazione. La mattina dopo ho dovuto fare la spola tra Gela e Canicattì in quanto non esiste un mezzo diretto ad Agrigento e ciò è impensabile – prosegue -. Risultato? Più di 5 ore di viaggio che potevano essere utilizzate per ammirare musei e chiese. Gli info-point sono spesso sprovvisti di personale adeguato e chi non ha piena dimestichezza con la lingua italiana è spesso preda di informazioni monche e inesatte”.

Ma non è tutto. Le lamentele convergono anche verso l’estrema arretratezza dei mezzi di trasporto: “I mezzi in Sicilia sono molto vecchi rispetto a quelli svedesi – prosegue -. I treni sono totalmente sprovvisti del servizio wi-fi e di prese elettriche per computer e smartphone. Non ci sono neppure vagoni ristoranti o self-service di merendine e snake. Un vero disagio se si è costretti a viaggiare molte ore”. Uno scenario decisamente negativo, dunque, che accomuna troppo spesso i visitatori stranieri della Sicilia. E così il trend negativo delle attività turistiche sull’Isola non sembra destinato a migliorare nel breve periodo.


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