PALERMO – I positivi al Covid continuano ad aumentare in tutta Italia e il drammatico trend si conferma anche in Sicilia, che si riconferma anche ultima a livello di tamponi ma è in alto nella ‘classifica’ dei ricoveri. Compresi quelli in terapia intensiva. Questo e altro si evince dall’elaborazione realizzata dall’Ufficio statistica del Comune di Palermo sulla base dei dati della Protezione civile nazionale, che tiene conto del periodo dal 9 al 15 novembre. Dal confronto aggiornato fra tutte le regioni e province autonome si registrano 243.425 nuovi positivi in tutto il Paese. L’aumento rispetto alla settimana precedente è del 7,8 per cento. Nello stesso periodo in Sicilia si sono registrati 10.261 nuovi positivi, con un incremento del 21,9 per cento rispetto agli 8.418 della settimana prima.
Tamponi totali, Sicilia ancora in coda
In rapporto alla popolazione residente, la Sicilia si conferma ultima nella classifica dei tamponi complessivi per 100 mila abitanti: sono 16.436 dall’inizio dei controlli, a fronte di un dato medio nazionale di 31.336,2. Il maggior numero di test per 100 mila abitanti è stato effettuato nelle regioni del Nord-Est: nella Provincia autonoma di Trento 60.830,2, in Veneto 52.214,5, nella Provincia autonoma di Bolzano 51.771,2. Com’era già emerso dallo scorso rapporto del Comune di Palermo, il minor numero di tamponi si riscontra nelle regioni meridionali che nella fase iniziale della pandemia risultavano meno colpite dal virus: sotto i 20 mila tamponi per 100 mila abitanti figurano la Sardegna con 19.703,2, la Calabria con 16.616,2, la Puglia con 16.526,1 e quindi la Sicilia con 16.436 test.
Ricordiamo però che le rilevazioni in tutta Italia non tengono conto dei cosiddetti tamponi rapidi, come aveva spiegato anche l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza in una diretta dalla nostra redazione (qui gli ultimi dati siciliani in merito).
Sale il numero dei test settimanali
Rispetto alla settimana di rilevazioni precedente si rileva invece una crescita nei nuovi tamponi: dal 9 al 15 novembre, nell’Isola Sicilia sono stati effettuati 63.515 test. È il numero più elevato dall’inizio dei controlli, con un incremento del 6,3 per cento rispetto alla settimana precedente. In rapporto alla popolazione residente sono stati effettuati 1.278,4 tamponi ogni 100 mila abitanti, contro un dato medio nazionale di 2.495,9. In questa classifica l’Isola non risulta più ultima come rilevato la settimana precedente: il minor numero di tamponi ogni 100 mila abitanti si registra in Puglia (1.348,5), poi in Sicilia (1.278,4) e in Calabria (1.083,8).
Nuovi contagi
In Sicilia, dal 9 al 15 novembre, i nuovi positivi alla malattia da coronavirus sono stati 206,5 ogni 100 mila abitanti. Il valore medio nazionale è pari a 404,1. I valori più bassi si sono registrati in Calabria (136,5), Sardegna (179,2) e appunto Sicilia (206,5), mentre i più elevati in Valle d’Aosta (885,3), nella Provincia autonoma di Bolzano (784,8), e in Piemonte (637,7).
Decessi
Dall’inizio della pandemia, sull’Isola si contano 18 morti per 100 mila abitanti rispetto a una media nazionale di 75,1. Ancora una volta i valori più bassi si registrano nel Meridione: in Calabria 9 decessi ogni 100 mila abitanti, in Basilicata 14,2 e in Campania 17,8. Per avere un’idea del dato nel resto d’Italia, basti pensare che nelle regioni più colpite si superano i 100 decessi ogni 100 mila abitanti: 197,3 in Valle d’Aosta, 191,7 in Lombardia, 136,7 in Liguria.
A livello settimanale, il numero dei decessi in Sicilia è stato comunque inferiore alla media nazionale: 4,4 morti per 100 mila abitanti, contro i 6,4 di media in Italia. Nella nostra regione resta uguale il tasso di letalità (i deceduti per 100 positivi) che è pari a 2,2 rispetto a una media italiana di 3,8. I valori più elevati si registrano in Lombardia con 6 morti per 100 positivi, Emilia Romagna con 5,7, Liguria con 4,9 e Marche con 4,8. I valori più bassi invece in Campania (0,9), Umbria (1,3) e Basilicata (1,6).
Guariti dal Covid e dimessi
L’aumento dei casi positivi in tutta Italia ha portato a una diminuzione della percentuale di guariti o dimessi. Così anche in Sicilia, dove il dato è sceso dal 29,2 per cento al 28,5. La media nazionale è pari a 35,7 guariti o dimessi per 100 positivi. Il valore più elevato di positivi già guariti o dimessi si registra nella Provincia autonoma di Trento con il 72,3 per cento dei positivi già guariti o dimessi, seguita dalla Liguria con il 58,9 per cento. I valori più bassi si sono registrati in Lazio (18,2 per cento) e Basilicata (18,7).
Attuali positivi, ricoveri e terapia intensiva
Anche a fronte dei numeri non elevati di tamponi, la Sicilia figura fra le regioni d’Italia con meno positivi attuali. Al netto dei guariti e dei deceduti, sull’isola le persone affette da Covid sono 579,8 ogni 100 mila abitanti. La media nazionale è pari a 1.182,7, e le aree coi valori più elevati sono la Provincia autonoma di Bolzano (1.933,9), la Valle d’Aosta (1.828,7), il Piemonte (1.640,7) e la Lombardia (1.608,7). I valori più bassi si riscontrano in Calabria (365,7 attuali positivi ogni 100 mila abitanti), in Sicilia e nella Provincia autonoma di Trento (545,8).
Scende di quasi un punto percentuale il dato siciliano sui ricoveri, ma il calo non si può definire incoraggiante. Infatti resta comunque il fatto che la Sicilia sia sopra la media nazionale del 5 per cento, sebbene dal 9 al 15 novembre i ricoverati siano stati il 5,9 per cento degli attuali positivi contro il 6,6 per cento della settimana precedente.
La Sicilia occupa una posizione alta anche rispetto a un altro dato allarmante: è la seconda regione d’Italia con la maggiore percentuale di positivi in terapia intensiva, dopo essere risultata prima due settimane fa. Le rilevazioni dal 9 al 15 novembre hanno evidenziato che in Sicilia lo 0,75 per cento degli attuali positivi corrisponde a ricoveri nei reparti dove si lotta fra la vita e la morte. Il valore più alto del Paese adesso è nella Provincia autonoma di Trento, dove si arriva a quota 1,11 per cento. La media nazionale è dello 0,48 per cento di ricoveri in terapia intensiva rispetto agli attuali positivi. LEGGI IL RAPPORTO COMPLETO