Sicilia, vaccinati e ricoverati per altro: i nuovi pazienti Covid

Sicilia, vaccinati e ricoverati per altro: i nuovi pazienti Covid

Perché sta cambiando tutto nella lotta alla pandemia. Ospedali affollati.

Si era intravisto e adesso si nota con maggiore decisione. E’ il ‘nuovo paziente Covid’, quello che prima non si osservava e ora sì. Segni particolari: vaccinato (ma non solo), con una patologia diversa che lo ha condotto in ospedale, ma in un reparto dedicato al Coronavirus perché positivo. E’ una tendenza che si nota ovunque, soprattutto nelle rianimazioni. E basta una rapida ricognizione per mettere a fuoco il fenomeno e per comprendere che un simile flusso provoca la saturazione dei posti letto riservati a una tragedia.

Al momento non ci sono posti negli ospedali – dice infatti Tiziana Maniscalchi primario del pronto soccorso Covid del Cervello e responsabile del coordinamento dei posti letto Covid – Abbiamo molti pazienti senza polmonite ma con comorbilità. Le richieste in questo momento sono continue. In questi giorni abbiamo fatto tanti ricoveri insieme e quindi il turn over è rallentato”.

Stamattina, alla terapia intensiva Covid dell’ospedale ‘Cervello di Palermo c’erano dodici pazienti. Così suddivisi: nove non vaccinati, in condizioni serie, con i sintomi legati al virus e tre vaccinati, con due dosi dosi, positivi, ricoverati per un altro problema, non per gli effetti del male pandemico. Il dottore Baldo Renda, direttore del reparto, spiega: “Sono casi che prima non c’erano: vaccinati, positivi, tuttavia non sono qui per una patologia polmonare dovuta al virus. C’è chi ha un fatto cardiaco, a prescindere, chi una situazione importante che riguarda l’ortopedia, I non vaccinati, invece, continuano a soffrire per le complicanze del coronavirus e per questo, purtroppo, continuano a morire”.

Il dottore Baldo Renda

“Parliamo di diagnosi di Covid incidentale – dice il dottore Sandro Tomasello, direttore della Terapia intensiva dell’ospedale di Partinico -. Significa che il virus non è la causa per cui una persona finisce in ospedale e in un reparto comunque Covid, risultando positiva”.

“Su tredici pazienti – continua il dottore Tomasello – abbiamo dieci non vaccinati e tre vaccinati, di cui uno, appunto, con una diagnosi di Covid incidentale. Abbiamo avuto un quarantenne vaccinato e positivo, trasferito al ‘Cervello’, che era da noi per un politrauma dovuto a un incidente. La variante Omicron ha un impatto fortissimo e inaspettato. Ciascuno conosce almeno un altro che si è contagiato. Il target dei pazienti è cambiato: l’anno scorso arrivavano con sintomatologie di tipo respiratorio, ora arrivano l’infartuato, il soggetto neurochirurgico o chirurgico, tutti positivi. Questo richiede un diverso paradigma, un approccio multidisciplinare. E’ la strada che dovremo percorrere”.

“Ormai sappiamo cose che diamo per scontate perché le abbiamo sotto gli occhi ogni giorno e conosciamo meglio il nemico – conclude il primario -. La nostra esperienza ci dice che i vaccinati che possono soffrire per le conseguenze dell’infezione sono quelli con la seconda dose fatta sei mesi fa o più. E’ lampante oltre ogni dubbio che il vaccino protegga, visto che non abbiamo un solo paziente con la terza dose”.

Il dottore Sandro Tomasello

Non è la prima volta che raccogliamo l’annotazione di una modifica essenziale nella vita ospedaliera. Ha detto a LiveSicilia.it la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, descrivendo i ricoverati: “Ci sono tantissimi non vaccinati gravissimi. Ci sono i vaccinati con due dosi molto fragili, con una patologia medio-grave che si risolve, non ci sono pazienti con la terza dose. E poi ci sono: il paziente con un problema di gastroenterologia acuta, il paziente che cade e si fa male… E, siccome sono positivi, anche se è evidente che il Covid non rappresenta il problema per loro, vengono portati da noi”.

ospedali palermitani
La dottoressa Tiziana Maniscalchi

Anche il commissario per l’emergenza Covid a Palermo, il dottore Renato Costa, era intervenuto, sottolineando la necessità di considerare una modalità differente di diagnosi e azione. Siamo in un momento cruciale, la pandemia forse sta cambiando strada e ogni segnale va tenuto nella debita considerazione. I prossimi giorni ci diranno di più. Ma la certezza non cambia: il vaccino protegge, chi non si vaccina rischia e muore molto di più.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI