Sicurezza delle scuole a Catania, approvata mozione in Consiglio

Sicurezza delle scuole e cyberbullismo, in Consiglio approvate due mozioni

Le iniziative dei consiglieri Zarbo e Mirenda
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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CATANIA – La sicurezza di ragazzi e insegnanti negli edifici scolastici. La creazione di capitoli di bilancio e di un ufficio dedicati all’edilizia scolastica di competenza dell’amministrazione comunale. È il contenuto di una mozione presentata in consiglio comunale da Maurizio Zarbo, di Prima l’Italia – Noi con Salvini in cui si chiede all’amministrazione Trantino di fare il possibile per trovare i fondi da destinare alla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici.

In più, nella seduta di mercoledì il consiglio comunale ha approvato anche la mozione presentata da Maurizio Mirenda, di Noi Democratici – Nuova DC, dedicata al cyberbullismo.

Sicurezza delle scuole a Catania: la mozione

Il testo della mozione di Zarbo che riguarda l’edilizia scolastica ricorda che “recentemente è stato chiuso il plesso scolastico Sauro Giovanni XXIII che ospita 34 classi e circa 700 alunni, a causa di criticità strutturali”, e che queste criticità “sono legate alla esiguità dei fondi di cui dispongono le direzioni interessate al mantenimento e alla salvaguardia degli edifici scolastici”.

La mozione, dopo avere riportato la legge per cui ai comuni è delegata la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo gradfo, si conclude chiedendo al sindaco e alla giunta “che vengano poste in essere le azioni necessarie affinché vengano messe a disposizione dell’assessorato preposto fondi necessari e proposte per garantire la realizzazione degli adeguamenti alle strutture”.

“Creare un ufficio preposto”

A spiegare il senso della mozione è lo stesso consigliere Zarbo, raggiunto al telefono da Livesicilia: “Va innanzitutto citato il lavoro svolto dal sindaco Trantino e dall’assessore alla Pubblica istruzione Andrea Guzzardi, che si sono recati in diversi plessi per verificare criticità e punti di forza. Il problema con l’edilizia scolastica comunale si articola in due punti: il primo, che non esiste un ufficio dedicato all’edilizia scolastica. Il tema è accorpato all’ufficio manutenzioni, che si occupa di tutte le manutenzioni comunali”.

“Il secondo punto – prosegue Zarbo – è l’assenza di fondi dedicati solo all’edilizia scolastica. Non c’è un capitolo di spesa dedicato, tanto che io come presidente della Commissione bilancio sto cercando di trasformare questa attenzione dell’amministrazione in un capitolo di bilancio dedicato all’edilizia scolastica, e uno dedicato alla manutenzione straordinaria degli edifici”.

La mozione sul Cyberbullismo

L’altra mozione approvata nella seduta del consiglio comunale di mercoledì 6 dicembre è stata presentata da Maurizio Mirenda, consigliere di Noi Democratici – Nuova DC. “La mozione – si legge in un comunicato – nasce a seguito dei numerosi casi di cronaca riguardanti le sfide, anche estreme, tra i giovanissimi che spesso portano alla morte di alcuni adolescenti”.

“In questo contesto – si legge ancora – si inserisce la recente delibera Parental Control System, ovvero un sistema di controllo parentale per proteggere i minori online, che – sostiene Mirenda – presenta alcune lacune. Dal 21 novembre è scattato il blocco per 8 categorie di siti web non appropriati per i minorenni, a seguito di una delibera dell’Autorità Garante delle Comunicazioni. Questo è solo per le Sim intestate ai minori. Ma quante schede sono intestate ai minorenni? È un palliativo. Dovrebbero, quindi, essere i genitori a comunicare, ai vari gestori, i numeri telefonici utilizzati dei figli, affinché la platea si allarghi e ci sia veramente il beneficio auspicato”.

Il capogruppo di Noi Democratici – Nuova DC si rivolge all’Amministrazione Comunale: “A tal proposito, sarebbe opportuno inviare una nota all’Autorità Garante delle Comunicazioni, per far valutare l’opportunità di modificare la delibera, così da introdurre la comunicazione obbligatoria, da parte dei genitori, ai vari gestori telefonici, delle schede in uso ai figli minorenni, ovviamente rispettando le normative vigenti in materia”.


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