PALERMO – All’Amat, ancora una volta, i sindacati si dividono in vista dello sciopero indetto per lunedì. I Cobas, infatti, hanno annunciato che non parteciperanno alla protesta indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa e Faisa Cisal. “Ancora non riusciamo a capire quali siano le reali motivazioni che hanno spinto a proclamare per lunedì lo sciopero dei lavoratori dell’Amat – dice Antonino La Barbera , segretario regionale dei Cobas settore Trasporti – questo sciopero è destinato a creare danni all’azienda, ai lavoratori e ai cittadini-utenti, soprattutto in un momento in cui il Comune ha contribuito a ridurre l’esposizione debitoria e le perdite d’esercizio, ed ha annunciato un nuovo contratto di servizio con l’Amat”. Uno sciopero di quattro ore che arriva proprio nel giorno in cui il sindaco ha convocato, per le 16 a Palazzo Galletti, una riunione con tutti i sindacati delle società partecipate.
“L’approccio ai problemi, in questo frangente, deve invece essere di tipo propositivo – dice La Barbera – Il nuovo contratto di servizio Amat-Comune è importante per stabilire diritti e doveri delle due parti, ma se non è accompagnato da nuove politiche aziendali rischia di essere insufficiente. L’Amat ha bisogno di incrementare i ricavi da traffico – attualmente si incassa meno di un milione di euro al mese da biglietti, abbonamenti e schede parcheggio – e dare finalmente attuazione al nuovo accordo sull’officina, che consentirà di far circolare più autobus in strada”. Il riferimento è, per l’appunto, alla possibilità che l’Amat si doti di nuovi strumentazioni tecnologiche per la vendita dei biglietti, come sms o applicazioni per smartphone, che secondo il sindacato potrebbero raddoppiare gli incassi. “Un sindacato responsabile – conclude La Barbera – ha il dovere di fare proposte, non quello di lamentarsi soltanto o attuare proteste fini a se stesse”.