"Sono per l'obbligo vaccinale, siamo ancora in pericolo"

“Sono per l’obbligo vaccinale, siamo ancora in pericolo”

L'esperto del Cts siciliano lancia l'allarme: "Se fossimo tutti vaccinati..."
INTERVISTA AL DOTTORE FARINELLA
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“Io sarei per l’obbligo vaccinale. Siamo ancora in pericolo, non si può perdere tempo”. Fermi tutti con il clic reattivo e compulsivo, a parlare non è un ultrà della tastiera, ma un uomo garbato e competente: il dottore Massimo Farinella, esponente autorevole del Comitato tecnico scientifico siciliano, infettivologo e primario all’ospedale ‘Cervello’ di Palermo. E le cose che dice, a lume di scienza e buonsenso, sono fondate sul principio della realtà.

Dottore, come convincerebbe un perplesso del vaccino?
“Con una argomentazione forte di dati oggettivi, non delle opinioni, perché di opinioni ne abbiamo registrate fin troppe”.

Prego
“Guardiamo una popolazione-campione, quella degli operatori sanitari che, nella prima fase pandemica del 2019, hanno perso la vita in numero cospicuo. Con il vaccino, la mortalità si è abbattuta, c’è stato un crollo verticale. Ovviamente, la risposta immunitaria non è uguale per tutti, ma ha dimostrato, con tutti e quattro i vaccini disponibili, un’ottima percentuale”.

Altra argomentazione.
“Ci sono state delle persone che sono morte dopo essere stato vaccinate, è vero. Questo ha indotto delle perplessità, insieme a una comunicazione che si è rivelata contraddittoria e sbagliata. Fatto salvo il doloroso rispetto per un accadimento tragico, intanto in molti casi non c’è una correlazione dimostrata e poi gli eventi avversi sono stati, come accade per ogni farmaco, numericamente infinitesimali rispetto alle persone salvate dalla vaccinazione”.

Ma ci sono le varianti. I vaccini proteggono dalle varianti?
“Per quanto riguarda la mortalità, sì, in un modo molto importante, a patto che le persone abbiamo ricevuto la vaccinazione, ricordando che anche una sola dose conferisce una parziale resistenza, che viene completata dalla seconda e al netto delle risposte individuali che non dipendono dal vaccino”.

Una volta per tutte: perché dobbiamo vaccinarci?
“Per proteggere noi stessi e la comunità. Mi lasci essere chiaro sulle varianti che non sono soltanto quelle di monda, ma molte di più”.

Certo.
“Un virus varia perché mutare fa parte della sua natura. Il vaccino lo scherma, lo rende meno efficace. Un virus in una persona vaccinata ha una bassa capacità di replicazione che aumenta moltissimo nei soggetti non vaccinati: è lì che il virus può mutare con maggiore successo di raggiungere uno stadio successivo”.

Dunque?
“Se fossimo tutti vaccinati, il Covid sarebbe stato già bloccato e reso inoffensivo”

Si discute di decidere i colori delle regioni non per contagi, ma per ricoveri.
“Non bloccare i contagi, con una quantità di popolazione ancora non vaccinata e consentire le aggregazioni senza controllo e senza mantenere le precauzioni universali che non sono state abrogate, significa permettere al Covid di diventare pericolosissimo, in teoria. Possiamo correre il rischio?”.

Lei che propone?
“Sono per l’obbligo vaccinale, perché il rischio di una ripresa incontrollata c’è. Ma lei se l’immagina se avessimo affrontato la polio con una mentalità no vax? Sa cosa avremmo avuto invece di tante persone salvate?”.

Cosa?
“Un deserto di dolore”.


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