“Riforme, meritocrazia, trasparenza, sono gli slogan assillanti di tutti i predatori ‘dell’arca perduta’ con a capo il condottiero spavaldo Raffaele Lombardo. L’ultimo assalto è alle soprintendenze ai Beni culturali”. Lombardo ‘l’arraffa nomine’ continua a non utilizzare nessun tipo di criterio trasparente o meritocratico”. Lo dicono i deputati del Pdl all’Ars, Fabio Mancuso e Pippo Limoli sulle nomine alle soprintendenze ai Beni culturali.
“Il silenzio dei vari Lumia, Cracolici & company è d’oro – proseguono – forse perché hanno partecipato all’occupazione o forse perché non hanno al solito nulla da dire su questo scempio della burocrazia regionale. Naturalmente nessun commento dagli altri cavalieri di Lombardo, come Granata, già abituati anche loro a questo metodo avendolo utilizzato ai tempi d’oro del loro interregno in terra sicula”.
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