Sospetti sul Centro direzionale: imprese escluse, inchiesta dei pm

Sospetti sul Centro direzionale: società escluse, inchiesta dei pm

C'è un nuovo vincitore provvisorio per la progettazione dell'edificio da 425 milioni
REGIONE SICILIANA
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PALERMO – La graduatoria è stata riformulata, vengono escluse alcune società e c’è un nuovo vincitore provvisorio per la progettazione del Centro direzionale della Regione siciliana. Un progetto faraonico da 425 milioni di euro.

Nel frattempo si è mossa anche la procura della Repubblica di Palermo che ha avviato un’inchiesta e nei giorni scorsi ha sentito per diverse ore il responsabile unico del procedimento.

Nella nuova determina, firmata dall’ingegnere Antonino Leone, capo dell’ufficio del Genio civile di Enna e responsabile unico del procedimento, sono stati esclusi dalla gara per la progettazione i gruppi che fanno capo a Tekne spa (primo classificato), Agence Rudy Ricciotti (secondo classificato) e Xaveer De Geyter Architects BVBA (quarto classificato).

La graduatoria scorre e il nuovo assegnatario provvisorio è il gruppo che ha come mandatario lo studio Transit srl. Secondo classificato il gruppo che fa capo a Miralles Tagliabue.

Il progetto per il mega centro della pubblica amministrazione che dovrà sorgere in via Ugo La Malfa è stato presentato nel marzo scorso, ma già a metà aprile il caso è finito all’attenzione della stampa e dell’Assemblea regionale con un’interrogazione del Partito democratico al governo Musumeci. La commissione, formata da cinque membri, era presieduta dall’architetto francese Marc Mimram, che risultava avere collaborato a vari progetti con Leclercq Associès, uno dei tre studi che fa parte del raggruppamento d’imprese (con la Tekné S.P.A. di Milano in qualità di mandataria) che si è, per l’appunto, aggiudicato il bando.

A maggio la Regione ha bloccato l’iter di aggiudicazione e ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato che nella risposta non ha rilevato conflitti di interesse e ha autorizzato il prosieguo dell’iter. Nei primi giorni di giugno, però, nuovi elementi hanno portato il Rup a chiedere un nuovo parere all’Avvocatura. Questa volta è arrivato l’invito a bloccare la gara perché alcuni raggruppamenti di imprese, quelli ora esclusi, avrebbero fornito dichiarazioni non veritiere (su eventuali rapporti con i componenti della giuria).

Il 5 luglio la Leclercq ha risposto alle nuove contestazioni, precisando che i rapporti contestati sono lontani nel tempo (anche 13 anni fa) e che i due professionisti (Leclercq e Mimram) hanno sì partecipato ai lavori contestati in modo congiunto, ma senza vincolo lavorativo o economico tra di loro, “ciascuno eseguendo i propri lotti di lavoro”.

L’ingegnere Leone ha firmato oggi la determina, pochi giorni dopo essere stato sentito dai finanzieri su delega della Procura della Repubblica di Palermo. C’è un’inchiesta in corso. I pm vogliono vederci chiaro sui rapporti fra i francesi e i gruppi palermitani.


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