CATANIA – Si è tornato a sparare a Catania. Con altri obiettivi e modalità diverse rispetto al passato. Episodi che riconducono a Cosa Nostra ed alla sua ramificazione sul territorio. Colpi di pistola ai danni di attività commerciali, case o in strada come avvertimenti o segnali e che sembrano chiamare in causa rapporti tesi e affari legati soprattutto alla droga.
In un passato recente i Santapaola-Ercolano decidevano chi, dove e come dovesse spacciare droga a Catania. Chi dovesse comandare nelle “piazze”. Oggi, le ‘fibrillazioni’ in quelle piazze sono molteplici. E chissà che la ragione non sia anche da legare al vuoto di potere sul territorio. Il clan provinciale, decapitato dalle operazioni Sangue Blu e Ombra, oggi non ha un vertice, non ha un capo riconosciuto.
Ancora una volta, come è già stato due anni fa – quando l’epicentro fu a Librino – c’è l’ombra della mafia dietro la spaventosa escalation di sparatorie degli ultimi due mesi in città. Se non ci sono vittime, nonostante le raffiche di spari esplose a San Cristoforo – in via Garibaldi, via Plebiscito e non solo – forse non è solo per una fortunata coincidenza. L’obiettivo, infatti, sembrerebbe quello di suscitare terrore. Fare paura. Mostrare i muscoli.
I fatti più recenti
L’ombra della mafia è nei segnali, nel pedigree delle vittime designate, colpite indirettamente. Perché le saracinesche crivellate, i portoni centrati da motociclisti armati fino ai denti, non appartengono mai a nessuno degli “interessati”. Ma lì ci abita un parente stretto o un fedelissimo.
E sullo sfondo ci sono i malumori mai sopiti per la spartizione delle piazze di spaccio, che fruttano decine di migliaia di euro al giorno, le rivalità tra i boss e i loro luogotenenti. Figure di secondo piano che vorrebbero comandare e ‘dire la loro’.
I casi tra lunedì e martedì
I fatti sono noti. Ieri notte è stata presa di mira una panineria nel Villaggio Sant’Agata: esplosi una decina di colpi d’arma da fuoco. Nessun ferito. Si lavora sui reperti per individuare l’arma che ha sparato. La notte del 27 agosto in via Plebiscito, fra le 3 e le 4 del mattino, una raffica di colpi di arma da fuoco ha colpito la saracinesca di un autonoleggio.
Prima ancora, tra il 25 e il 26 agosto, le sparatorie erano state addirittura due. La prima in una stradina di San Cristoforo, l’altra nella storica via Garibaldi. Esplosi più di 20 colpi di arma da fuoco. Colpite una casa e un centro estetico. Tra i destinatari anche la figlia di un personaggio emergente che, da quanto è emerso dalle intercettazioni, un paio d’anni fa ambiva a “prendersi la piazza di spaccio di San Giovanni Galermo”. Nuovi episodi sono avvenuti questa notte.

