Spari e rapina in viale Regione| In azione un commando armato - Live Sicilia

Spari e rapina in viale Regione| In azione un commando armato

La sede "Tupperware" di viale Regione Siciliana

Il colpo durante l'evento tra rappresentanti al Palazzo Tiffany, dove si trova anche la "Tupperware", che oggi stava festeggiando il primato per il numero di vendite. Erano presenti centinaia di donne provenienti da tutta Italia, terrorizzate dai malviventi incappucciati. La testimonianza: "Hanno bloccato le porte e controllavano i nostri movimenti per impedirci di chiedere aiuto. Credevamo fosse un attentato".

PALERMO – Un colpo di pistola, il panico, la rapina. Lunghi momenti di terrore poco dopo le 13 al Palazzo “Tiffany”, sede di numerose aziende che operano a livello nazionale e si occupano della vendita e distribuzione di prodotti.

Un commando formato da almeno quattro uomini incappucciati, arrivati a bordo di scooter al civico 7731 ha fatto irruzione nella sala in cui era in corso una riunione tra rappresentanti della “Tupperware”: centinaia di donne che lavorano per l’azienda, arrivate da tutta Italia, stavano festeggiando insieme al concessionario il primato per il numero di vendite.

I malviventi hanno sparato in aria, poi si sono fatti strada verso gli uffici: l’obiettivo sarebbe stato quello di una rapina nei locali dell’azienda che si occupa di prodotti per la conservazione di alimenti, ma il colpo è andato in fumo. I malviventi hanno così arraffato ciò che hanno potuto, derubando le persone presenti e scappando con soldi, telefoni cellulari e gioielli.

Sarebbero riusciti a guadagnare la fuga dal retro della struttura, scappando poi in direzione di via Ugo La Malfa. Sul posto diverse volanti della polizia, la squadra mobile, gli uomini della Scientifica e i sanitari del 118: diverse persone sono state colte da malore, tra queste alcuni anziane e donne in gravidanza. Ricerche in tutta la città per rintracciare gli autori dell’assalto.

“All’evento eravamo almeno in settecento – racconta una delle donne presenti all’incontro che preferisce non rendere noto il proprio nome – all’improvviso abbiamo visto una collega correre verso l’organizzatore, era terrorizzata. Credevamo qualcuno stesse male. Invece stava lanciando l’allarme: aveva visto entrare degli uomini incappucciati. E’ stato a quel punto che abbiamo sentito il colpo di pistola. Abbiamo cominciato ad urlare, ci siamo messe tutte giù, per terra. Questi uomini ci hanno urlato di rimanere immobili e dicevano che non ci avrebbero fatto del male. Due di loro erano fermi davanti alle porte della sala, altri due ci controllavano e si facevano strada verso gli uffici: indossavano dei caschi da motociclisti. Hanno preso i cellulari di chi provava a chiedere aiuto, molte di noi sono riuscite ad abbassare la suoneria e a nascondere i telefoni nelle scarpe. Eravamo terrorizzate, ad un certo punto è calato un silenzio tombale. Non credevamo fosse una rapina, sembrava un attentato. E ancora adesso non riesco a calmarmi, sono sconvolta”.


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