Spese folli al consorzio universitario: scatta la prescrizione

“Spese folli” al consorzio universitario: appello nullo e assoluzione

La decisione della Corte dei Conti

PALERMO – Le era stato contestato un danno erariale per circa di circa 78 mila euro per spese telefoniche, di missione e rappresentanza quando era dirigente del settore affari generali presso il consorzio universitario di Agrigento (Cupa). I giudici d’appello della Corte dei conti hanno dichiarato nullo l’appello della Procura contro la prescrizione dei presunti addebiti contestati a Olga Matraxia, agrigentina di 70 anni.

Spese folli, la decisione

I giudici hanno accolto le tesi degli avvocati Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza e Giuseppe Impiduglia che hanno confermato la correttezza della sentenza di primo grado che aveva dichiarato prescritti gli addebiti. Gli avvocati hanno evidenziato come l’amministrazione fosse in grado di conoscere il presunto danno già a partire dal marzo del 2011 quando, su specifica richiesta avanzata dal Comune di Agrigento e dalla Camera di Commercio di Agrigento nella qualità di soci del Cupa, era stata trasmessa a tali enti l’elenco completo di tutte le spese del consorzio sotto la presidenza del professore Mifusd.

L’archiviazione del procedimento

Nei confronti dello stesso professore il procedimento era stato archiviato nel 2012 ritenendo insussistente qualsivoglia irregolarità. “E’ possibile riaprire l’istruttoria – dicono gli avvocati – soltanto laddove emergano successivamente elementi nuovi oppure preesistenti ma occultati. In questo caso elementi nuovi non ce ne sono da qui la pronuncia dei giudici che hanno confermato che la dottoressa Matraxia non dovrà risarcire il Cupa per il danno causato”.


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