Sporcacciona e 'furba' | Palermo incivilissima - Live Sicilia

Sporcacciona e ‘furba’ | Palermo incivilissima

Servono più controlli. E più vigili.

Semaforo Russo
di
4 min di lettura

Un plauso alla Polizia Municipale di Palermo che, su input dell’Amministrazione comunale, ha avviato una serie di controlli per colpire chi non rispetta le prescrizioni sul conferimento dei rifiuti (compresa la cosiddetta “migrazione” dell’immondizia da altri comuni) e sulla raccolta differenziata e per scovare chi evade la Tari (tassa sui rifiuti) e la Tosap (tassa sull’occupazione del suolo pubblico).

Due domande: la prima, possiamo aspettarci il mantenimento “a regime” di tali misure o siamo dinanzi a provvedimenti estemporanei? La seconda, correlata, come va dalle parti del Comando dei Vigili Urbani di via Dogali? Mi spiego. Sono stato recentemente a Londra, ci vive mia figlia lì da tre anni per lavoro. Un palermitano calato in quella straordinaria capitale europea multietnica è impressionato da mille cose, per esempio dall’ordine con cui gli utenti salgono sui mezzi pubblici, rigorosamente dalla porta anteriore pagando con carta di credito o esibendo l’abbonamento (manco per sbaglio vedi furbetti e maleducati), oppure dal riguardo mostrato nei confronti del pedone, appena ti accingi ad attraversare sulle strisce pedonali le auto si fermano a parecchi metri di distanza e non ti senti un miracolato nel ritrovarti vivo e intero sull’altro marciapiede.

Dopo di che, per carità, paradisi terrestri sotto questo cielo non ne trovi, il punto è se si esagera nel senso opposto, nell’inciviltà. Andiamo a Palermo e prendiamo uno dei tanti episodi di cronaca, c’è l’imbarazzo della scelta. Una sbarra installata fresca fresca nella borgata marinara di Vergine Maria, per impedire l’accesso alle auto, viene tranquillamente segata e gettata a mare. Il sindaco Leoluca Orlando, giustamente indignato, ha parlato di un “gesto di volgari e incivili”. In realtà siamo dinanzi a un reato però, è vero, gli atti di volgare inciviltà a Palermo non si finisce mai di contarli, potremmo stilare un elenco infinito.

Passano gli anni, i decenni e il palermitano medio, vastaso, sporcaccione, furbastro, egoista, intollerante alle regole minime di educata convivenza sembra non voler cambiare mai. E allora? Palermo ha enormi problemi, chi lo nega è un bugiardo (tutte le grandi città hanno enormi problemi). Le ragioni sono molteplici, ci torneremo, e certamente hanno a che fare con la lentezza della macchina comunale, vecchia nelle strutture e nel personale, con assessori non sempre all’altezza, con un Consiglio comunale inadeguato, litigioso e scarsamente produttivo, con risorse finanziarie ormai ridotte all’osso.

Qui preme sottolineare un altro aspetto: a Palermo, inutile girarci intorno, servono controlli serrati e sanzioni severe in ogni campo sennò dall’inciviltà esasperata ed esasperante non ne usciamo. Attenzione, controlli certi e sanzioni certe sempre, non interventi “una tantum” o blitz spettacolari, ma secondo un modello organizzativo che preveda la normalità dei controlli e delle sanzioni. Il sindaco Orlando, magari con scelte di bilancio dolorose, dovrebbe investire di più sul potenziamento umano, materiale e tecnologico della Polizia Municipale, alla lunga ci si guadagna. Bene le innovative bodycam presto in dotazione, bene le nuove moto Yamaha al reparto motociclisti, ma sono gocce nell’oceano dei bisogni. Purtroppo ci troviamo in una città dove appare “figo” non pagare il biglietto dell’autobus (salvo poi a pretendere un servizio impeccabile), gettare i rifiuti al di fuori dagli orari di conferimento (salvo poi a pretendere pulizia), posteggiare in doppia e tripla fila (salvo poi a pretendere un traffico scorrevole), a imbrattare e rompere (salvo poi a pretendere il decoro dei luoghi).

Una città dove l’abusivismo, commerciale ed edilizio, costituisce prassi. Non conosciamo precisamente le condizioni del Corpo dei Vigili Urbani del capoluogo siciliano, le conosciamo per sommi capi: vuoti d’organico, età media degli agenti e dei funzionari in servizio abbastanza elevata, insufficienza di mezzi, incombenze di ogni genere anche delicatissime da assolvere (polizia giudiziaria, polizia ambientale, ecc.). Insomma, ripetiamo la domanda, come va dalle parti del Comando VV.UU. di via Dogali?

Una risposta ce la potrebbe dare il neo comandante Gabriele Marchese. Sicuramente dobbiamo aprire il Corpo ai giovani, aggiornare il personale, attrezzarlo a fronteggiare le situazioni difficili al freddo e al caldo (di vigili in strada ne incontriamo pochi), a sapere interagire con i cittadini, i turisti, gli imprenditori. Il vigile urbano è la carta d’identità di una città, la sua copertina in bella vista (se lo si vede), rappresenta la voglia di spiccare il volo per un salto culturale che duri nel tempo e non si limiti a una manifestazione seppure importante, rappresenta la determinazione di un’amministrazione nell’indicare ai cittadini l’abbandono di abitudini malsane e l’impegno ad affermare la legalità e il rispetto reciproco quotidianamente, ordinariamente, normalmente.

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