Squinzi a Palermo: "Si dia |priorità all'economia reale" - Live Sicilia

Squinzi a Palermo: “Si dia |priorità all’economia reale”

Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria

A Palermo per la prima del Nabucco, Giorgio Squinzi parla del governo Crocetta, della "terapia d'urto" da seguire nei primi 100 giorni dal nuovo esecutivo, dei debiti della pubblica amministrazione. E su Napolitano dice: "Spero in una proroga del mandato, glielo ho anche chiesto personalmente".

IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
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PALERMO – È una bella giornata di primavera, quella che ha accolto a Palermo il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. In città per assistere alla prima del Nabucco, il capo degli industriali ha incontrato in mattinata il sindaco Leoluca Orlando e, al margine, i giornalisti. “L’interesse del Paese in questo momento – ha detto – richiede come priorità assoluta quella di concentrarsi sull’economia reale. Non è pensando di andare a rivotare che che saremo al riparo dalla speculazione internazionale”. Un monito alla concretezza, ribadito con maggiore chiarezza subito dopo: “Noi dobbiamo prendere immediatamente dei provvedimenti precisi per permettere all’economia reale di svoltare. Nella seconda parte dell’anno pensiamo ci sarà una ripresa, ma se continuiamo a temporeggiare con dibattiti di tipo politico istituzionale rischiamo di non poterla agganciare”.

IL GOVERNO CROCETTA – “Non conosco in dettaglio i provvedimenti del Governo Crocetta, certamente bisogna razionalizzare la spesa pubblica, la spending review che era stata avviata deve essere portata avanti perchè se attraverso la spending review riusciamo a liberare dei fondi, è chiaro che verranno destinati agli inevstimenti, perchè per potere investire bisogna prima creare la liquidità necessaria”.

I DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – “La restituzione, in due tranche, di almeno 48 miliardi dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese determinerebbe nei prossimi 5 anni un aumento di circa 250 mila occupati e un incremento del Pil dell’1%, 16 miliardi di euro, per i primi tre anni, fino ad arrivare all’1,5% nel 2018. Questo provvedimento, come anche suggerito dal presidente Napolitano, è un provvedimento che può essere preso da questo governo prima della fine della sua vita. Ci aspettiamo più determinazione in questa direzione. Certo, siamo delusi perché il Consiglio dei ministri non ha adottato il provvedimento per le imprese nella sua interezza come noi, invece, ci aspettavamo. Ma prima di dare un giudizio definitivo aspettiamo di vedere quali saranno le procedure”.

LA TERAPIA D’URTO DEI PRIMI 100 GIORNI – “Come Confindustria abbiamo preparato un progetto per l’Italia che può e deve crescere, che prevede interventi per una terapia d’urto. Il Progetto contiene misure che porterebbero alla fine dei cinque anni a una crescita che può arrivare al 3 per cento e che ridurebbe il debito della nostra amministrazione, ma soprattutto porterebbe alla creazione di un milione e 200 mila di posti di lavoro. Abbiamo anche una serie di altri provvedimenti che suggeriamo al nuovo Governo che vanno ad incidere sul costo del lavoro, in modo particolare, sulla base imponibile dell’Irap.

IL NUOVO GOVERNO – “Non credo che sia il mio compito esprimermi sul prossimo governo, ma da Presidente di Confindustria e da cittadino posso esprimere l’augurio che sia un governo che possa governare con stabilità. Un Governo di uomini di buona volontà che abbiano a cuore l’interesse del paese e l’interesse del paese in questo momento richiede, come priorità assoluta, di affrontare i problemi di economia reale”.

RIMANGA NAPOLITANO – “Mi auguro una proroga del mandato, glielo ho anche chiesto personalmente, ma ha anche declinato. Credo che in questo momento sarebbe fondamentale avere una guida sicura per il nostro Paese, come quella che stiamo avendo. Se decidesse di rimanere sarei molto molto contento”.

CASO CIPRO – “Cipro è un Paese decisamente diverso dall’Italia, ma dobbiamo dire e ribadire assolutamente con chiarezza che non si può pensare ad un prelievo forzoso dai conti correnti. Questo è assolutamente escluso, e credo che sulla nostra posizione ci siano tutte le componenti del mondo finanziario e produttivo”.


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