“Abbiamo appreso dalle forze di polizia, intervenute prima di noi, che si sono messe in salvo tre persone e solo una di queste risulta ferita, alla caviglia”, spiega l’ingegner Gaetano Vallefuoco, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco. Una di queste tre persone sta parlando con i familiari, in cerchio, sotto le occhiate dei vicini che piombano dai balconi, nella piccola piazzetta all’inizio di via Costa. Qui, intorno alle undici è trenta, una palazzina di due piani è collassata su se stessa. La polvere bianca si è attaccata agli occhiali ai capelli e alle gambe di Rosaria. Qua, al quartiere Arenella, le case sono vicine, i vicoli stretti, e una densità abitativa abbastanza alta.
Intorno alla palazzina le vie sono serrate dai nastri rossi e bianchi. Da lì si vedono le macerie che hanno invaso la strada: blocchi di cemento grigio che i pompieri salgono come gradini, alla ricerca di persone che potrebbero essere ancora là sotto. Anche la squadra cinofili è sul posto: “Stiamo cercando eventuali dispersi anche se finora non ci sono state testimonianze o segnalazioni di persone disperse”, afferma il comandante dei Vigili, con le mani che un pò tremano mentre reggono il casco, di fronte alle telecamere.
“Quella è casa mia, tu mi ci devi far andare!” urla una ragazza a uno degli agenti che probabilmente ha cercato di allontanarla dalle macerie. Urla strozzate le sue, impaurite, come le lacrime di un’altra giovane, che poco dopo, chiede piangendo di sua zia Marinella.
Una signora che abita al secondo piano della palazzina di fronte racconta, come in uno sfogo, gli attimi del crollo: “Mia cognata ha urlato: “Sta venendo giù la casa di Fabrizio!” Allora mi sono affacciata e proprio mentre dicevo di chiamare i pompieri e scendere, è venuta giù”. Proprio in quei pochi attimi Rosaria deve essere uscita di casa. “Stavo facendo le faccende – spiega – e non ho sentito nessun rumore. Mia zia ha dato l’allarme e io sono riuscita a scappare che la casa era ancora in piedi. Mia madre adesso è all’ospedale”. Il resto non ce la fa a raccontarlo, perchè dice di essere confusa. “Si esclude il crollo in seguito all’esplosione di una bombola di gas. La prima valutazione è quella di un crollo strutturale. La fuoriuscita di metano è avvenuta successivamente, in seguito al crollo” ha precisato ancora il comandante Vallefuoco. Dall’edificio di fronte qualcuno notava addirittura le crepe crescere: “Di giorno in giorno dalla finestra del mio bagno io vedevo una spaccatura andare sempre salendo” racconta un’inquilina del secondo piano. In ogni caso non c’erano lavori in corso nella palazzina. Ed eventuali responsabilità potranno essere individuate solo in seguito alle indagini.