CATANIA – Alle ore 10:30 di ieri, personale delle volanti è intervenuto presso la facoltà di ingegneria di via Santa Sofia, ove una guardia giurata aveva bloccato un giovane che aveva molestato una studentessa. Giunti gli uomini della volanti, prendevano in consegna dalla guardia giurata un ragazzo, cittadino dello Sri Lanka classe ‘97, anch’egli studente, iscritto al primo anno d’ingegneria, nonché rintracciavano la vittima delle presunte molestie, una ragazza di diciannove anni, la quale appariva visibilmente scossa. La quale riferiva che, mentre era in aula, il suo collega, anch’egli lì presente, inveiva ad alta voce contro di lei e con tono minaccioso la invitava ad uscire fuori dalla struttura universitaria per dei chiarimenti.
A quel punto gli altri studenti prendevano le difesa della ragazza frapponendosi tra lei e il giovane che cercava di raggiungerla, cercando di farsi largo energicamente tra i colleghi che avevano creato una vera e propria barriera per proteggerla, nel mentre contattavano la guardia giurata lì in servizio, che accorreva provvedendo con non poche difficoltà a bloccare lo studente straniero e a condurlo in una stanza fino all’arrivo della Polizia. Ma anche con gli agenti il predetto si manifestava intollerante e aggressivo, cercando di sottrarsi al controllo e, addirittura, all’accompagnamento con la volante in ufficio.
Dalle brevi indagini esperite, sentendo la vittima ma anche altri testimoni, emergeva che già dalla fine dell’anno scorso il ragazzo si era invaghito della collega, la quale non gli aveva però mai dato adito a pensare che la loro fosse qualcosa in più di una semplice amicizia, al contrario il ragazzo si comportava come se fossero fidanzati, chiedendole conto con messaggi e bloccandola più volte nei corridoi dell’università.
Tale insistenza, che negli ultimi tempi aveva visto un crescendo ed era divenuta sempre più pervasiva, aveva ingenerato nella ragazza un comprensibile timore e costretta a cambiare le proprie abitudini di vita pur di sottrarsi ai “fastidiosi” incontri, fino a costringere i genitori ad accompagnarla all’università e, esasperata, indurla qualche giorno fa a formulare istanza di ammonimento questorile.
Ieri il nuovo episodio, ancora più grave, che ha fatto scattare le manette ai polsi del giovane stalker, denunciato qualche mese fa persino dalla madre per maltrattamenti, tanto da andare a dimorare in casa di uno zio. Su disposizione dell’autorità giudiziaria di turno, il giovane è stato associato al carcere di Piazza Lanza di Catania.