CATANIA – Sette nomi per continuare l’azione amministrativa. Alcuni già impegnati nel corso dell’attuale sindacatura e altri prestati dal mondo delle imprese e della società. Sono gli assessori designati dal candidato sindaco Raffaele Stancanelli e presentati stamattina dal quartier generale di Tutti per Catania di Librino, in viale San Teodoro. “Quando ho aperto il comitato civico a Librino – ha spiegato Stancanelli – devo dire che ho indovinato perchè la stima e l’affetto che riscontro nei quartieri popolari è insostituibile, per cui non potevo non presentare la Giunta qui. E credo di avere indovinato anche la composizione della squadra – ha aggiunto – che sarà con me quando sarò rieletto sindaco. Perchè ho scelto una squadra di giovani, veri non presunti, di professionisti. Non abbianmo ceduto alla logica della ripartizione per Cencelli, come è avvenuto altrove. Qua c’è la gioventù, la professionalità, la capacvità di essere espressione della politica e del territorio e della città.
Una squadra “vincente” secondo Stancanelli, dunque, forte non solo per la media anagrafica, ma dell’esperienza degli “uscenti”, Nuccio Condorelli, Carmencita Santagati, Sergio Paris e Ruggero Razza (per qualche tempo assessore e vicepresidente della Provincia retta da Giuseppe Castiglione)i, e per l’entusiasmo delle new entry, il coordinatore dei movimenti civici, Claudio Corbino, l’imprenditrice Ester Di Bartolo e l’ingegnere urbanista Sonia Grasso. “Il salto di qualità che altri hanno annunciato – ha aggiunto il sindaco – noi lo abbiamo fatto. Inoltre – ha aggiunto – solo io ho dato una grande forza al mondo femminile, scegliendo tre donne su sette assessori”.
Un team completo, per il primo cittadino uscente, che non risparmia grosse critiche nei confronti del principale competitor, Enzo Bianco e per il maggiore sponsor dell’ex sindaco, il presidente della Regione Rosario Crocetta, colpevole secondo Stancanelli di non rappresentare tutti i siciliani. “Non è ammissibile che ci sia un presidente della Regione – ha detto – che di fronte ai problemi della Regione risponde venendo a Catania in piena campagna elettorale a supportare un determinato candidato, come se il presidente possa decidere di quale città essere amico. Quando sono diventato sindaco – ha concluso – io mi sono allontanato dalla po9litica militante per fare il primo cittadino di tutti”.