17 milioni per i forestali |I sindacati: "Sono briciole" - Live Sicilia

17 milioni per i forestali |I sindacati: “Sono briciole”

Si sono dati appuntamento a Palazzo Esa i forestali etnei fortemente delusi dalle somme previste per il settore dall’esecutivo regionale nella manovra finanziaria.

CATANIA – Forestali: sit-in di protesta contro la finanziaria regionale. Si sono dati appuntamento a Palazzo Esa i forestali etnei fortemente delusi dalle somme previste dall’esecutivo regionale nella manovra finanziaria. Le preoccupazioni di lavoratori e sindacalisti riguardano non soltanto le ricadute occupazionali, ma anche la qualità della tutela del patrimonio boschivo. Sul piatto della bilancia, infatti, non ci sono i 53 milioni di euro promessi dal governo regionale all’indomani dello sciopero di marzo. Una somma già considerata bassa, al netto di una previsione di almeno 70 milioni di euro necessari per consentire l’avviamento di circa 10000 lavoratori stagionali nei mesi che precedono la stagione estiva. Nello specifico il periodo è quello di maggio e giugno, mesi in cui, di norma, si effettua la “pulitura dei boschi, essenziale per contrastare gli incendi”.

Stamattina, invece, in commissione è arrivata l’ennesima doccia fredda: un bilancio che stanzia diciassette milioni. “Queste somme sono insufficienti per la tutela del nostro patrimonio boschivo e appena sufficienti per avviare appena quattromila lavoratori”, spiega Alfio Mannino della Flai Cgil. I malumori dei sindacati riguardano anche il fatto che la maggiore necessità di personale interessa proprio i mesi estivi dove il rischio d’incendi è più alto. Inoltre, tenuto conto del fatto che questi lavoratori “hanno una garanzia occupazionale per legge”, un numero molto folto di stagionali potrebbe venire avviato in un periodo che va da settembre a dicembre, quando cioè “c’è meno lavoro da fare”.

Per questo i sindacati si rivolgono all’esecutivo regionale. “Chiediamo al governo di rimpinguare questi capitoli di spesa”, dice Mannino che, pur comprendendo le difficoltà legate “ad una fase emergenziale”, invita Crocetta a “rilanciare un ragionamento complessivo di sistema”. L’idea è quella di valutare il sistema della forestazione come una risorsa e non come un fastidioso capitolo di spesa. “Il nostro immenso patrimonio boschivo potrebbero essere un volano di sviluppo e la forestazione potrebbe rappresentare un settore di rilancio di questo territorio”.

 

 


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