Strage del mare, in carcere |il "tramite" con il Nord Europa - Live Sicilia

Strage del mare, in carcere |il “tramite” con il Nord Europa

Le indagini hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un’organizzazione a carattere transnazionale, operante sia in Italia che in Libia, Eritrea ed altri Stati nord-africani che favoriva l’ingresso illegale via mare in Italia di clandestini provenienti dall’Africa.

la tragedia del giugno 2014
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CATANIA – Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato (Squadra Mobile di Catania e Servizio Centrale Operativo con la collaborazione della Squadra Mobile di Milano) ha tratto arrestato Mahmud  Seid Mahamud Kar (cl.1986), cittadino eritreo, in esecuzione di misura di custodia cautelare in carcere, emessa il 2 marzo 2015 dal Tribunale di Catania – divenuta esecutiva il 28 settembre 2015, a seguito di pronuncia della Corte Suprema di Cassazione – in quanto ritenuto responsabile del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Seid era già stato arrestato in data 25 novembre 2014 in esecuzione a decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura – Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, nei confronti di 9 cittadini eritrei, gravemente indiziati del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (operazione “Tokhla”).

A questi arresti va aggiunto quello di un altro cittadino eritreo, Measho Tesfamariam, eseguito il successivo 2 dicembre, in collaborazione con la Polizia federale tedesca, nella città di Muncheberg, in quanto destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 28 novembre 2014 dal G.I.P. del Tribunale di Catania per i medesimi reati.

La misura cautelare, che accoglie gli esiti di un’articolata attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile e dal Servizio Centrale Operativo e coordinata dal gruppo specializzato nel contrasto al traffico organizzato di migranti della Procura di Catania, colpisce l’organizzazione internazionale responsabile della traversata conclusa con il tragico naufragio di un’imbarcazione carica di migranti avvenuto in acque internazionali al largo delle coste libiche tra il 27 e 28 giugno 2014 e che ha cagionato la morte di 244 persone senza alcun superstite.

L’indagine è stata avviata a seguito dello sbarco avvenuto in data 13 maggio 2014, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”, al porto di Catania, della nave della Marina Militare Italiana “Grecale”, con a bordo 206 migranti di varie nazionalità e 17 cadaveri di varia nazionalità. Le indagini tecniche hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un’organizzazione a carattere transnazionale, operante sia in Italia che in Libia, Eritrea ed altri Stati nord-africani che, dietro il corrispettivo del pagamento del prezzo per il viaggio, favoriva l’ingresso illegale via mare in Italia di clandestini provenienti dall’Africa.

Dagli esiti delle indagini è emerso che, nell’arco temporale maggio – settembre 2014, l’associazione in parola ha organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiane. In Italia sono stati individuati dei sodali dell’organizzazione, segnatamente in questo capoluogo, in Lombardia e nel Lazio, con compiti di supporto logistico ai migranti ed agli scafisti in arrivo dalla Libia al fine di aiutarli a fuggire prima dalla Sicilia e poi dall’Italia verso altri Stati del Nord Europa.

In particolare, Seid, dimorante a Milano, è intervenuto nella fase iniziale dei trasferimenti organizzando “viaggi” dal capoluogo lombardo ad altre città del Nord Europa. Rintracciato nel capoluogo lombardo, è stato associato presso la Casa circondariale “San Vittore” di quel capoluogo.

 

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