"Dimezzare le indennità| dei deputati regionali" - Live Sicilia

“Dimezzare le indennità| dei deputati regionali”

Lombardo al vertice di maggioranza (senza Pd)
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Il Pd non c’è. Così come il segretario regionale dell’Udc D’Alia e il capogruppo dell’Mpa Musotto. Ma il problema, più che politico, è geografico: “Qualcuno è a Copenaghen, qualcun altro è in Scozia, qualcun altro ancora a Stromboli”. Lombardo scherza, ma mica tanto. Il “vertice di maggioranza” fissato per oggi si è “ridotto” a un vertice del Terzo polo, buono per tornare sui temi della manovra nazionale, con tanto di riferimenti a Province, piccoli Comuni e sprechi vari. Sprechi a cui il governatore ha detto di voler “dare la caccia” anche attraverso le segnalazioni che i cittadini potranno lasciare sul suo “blog”.

Una sorta di “posta aperta col Presidente”, che tornerà buona per tagliare i rami secchi di un’amministrazione complessa e costosa. Magari, a cominciare dall’Arsea, ente fantasma che “impegna” il governo regionale, bilancio alla mano, a una spesa annua di 800 mila euro. “Meglio precisare però – spiega Lombardo – che per quella agenzia non è stato speso ancora nemmeno un euro. Presto, però, incontrerò il dirigente che è un superesperto del settore e faremo il punto della situazione. Lui – prosegue Lombardo – mi ha parlato di enormi problemi logistici per far partire quest’ente che avrebbe invece un ruolo importantissimo per l’agricoltura dell’Isola. Ma nemmeno il dirigente, fino a ora, ha ricevuto un euro”.

Insomma, gli sprechi vanno cercati altrove, secondo il presidente, a cominciare dagli uffici dove c’è gente che “non lavora” o in altri enti inutili. “Le indennità sono un problema non decisivo. Però…”. Però c’è indennità e indennità. “Io ritengo – dice Lombardo – che quella dei parlamentari regionali sia eccessiva, specie in questo momento. Credo che andrebbe quantomeno dimezzata”. Ma anche questa sarebbe una briciola di fronte, ad esempio, alla “liquidazione da oltre sette milioni richiesta dall’ex commissario dell’Eas Marcello Massinelli. Lo inviterei a rinunciare a queste cifre. Ne va di mezzo il buon senso”.

In un periodo da “lacrime e sangue”, però, il governatore tiene a sottolineare quello che considera un grande risultato: “Abbiamo fronteggiato con efficacia la vertenza del Cefop, maneggiando un sistema della Formazione davvero complesso e incandescente. Adesso – aggiunge – siamo riusciti a programmare il Prof per i prossimi tre anni, cosa mai accaduta prima, e soprattutto senza pesare sulle casse della Regione. E per questo devo dire grazie anche a un dirigente come Ludovico Albert che, essendo fuori da certe logiche, è riuscito ad andare avanti senza farsi tirare la giacca da nessuno”.

Ma il vertice di oggi doveva servire non solo per discutere degli effetti della manovra nazionale sui bilanci della Regione, bensì per chiarire il quadro delle alleanze e la fisionomia dell’esecutivo. Un vertice di maggioranza, appunto. Al quale, però, non si è presentato il Pd. “Sorpreso? No. Il Pd – spiega Lombardo – ha deciso di prendere tempo, discutendo prima al proprio interno i temi riguardanti le alleanze, le primarie e le elezioni anticipate. Era inutile, forse, parlare oggi quando ancora non tutto è chiarito, non solo tra di loro, ma anche rispetto agli altri partiti che sorreggono il governo, come Fli, Udc e Aps”.

Partiti, questi ultimi, che si sono ritrovati comunque stamattina attorno a un tavolo per discutere soprattutto degli effetti della manovra in Sicilia. Presenti, tra gli altri, Giovanni Pistorio, Carmelo Briguglio, Giovanni Ardizzone, Riccardo Savona, Livio Marrocco, Nunzio Cappadona. “Io ritengo – ha detto il presidente Lombardo su questo tema – che la manovra muterà molto nei prossimi giorni. Certo, non si può ignorare che questa inciderà per un ulteriore miliardo di euro sul bilancio della nostra Regione. E dovremo necessariamente adeguarci”.

Adeguarsi. Ma non “assorbire” così come sono le indicazioni di Tremonti. A cominciare dalla proposta di abolizione delle province al di sotto dei 300 mila abitanti. “Noi abbiamo scelto la via dell’istituzione dei liberi consorzi di Comuni. Grazie a questi enti riusciremo a razionalizzare i servizi, riducendo così di molto gli sprechi”. Sulla soppressione dei piccoli Comuni (quelli al di sotto di mille abitanti), Lombardo è stato ancora più netto: “Sono assolutamente contrario. E’ una misura che non serve a niente. Sarebbe più utile ridurre, ad esempio, il numero dei consiglieri, piuttosto che quello degli assessori. Ma non si può chiedere alla gente di rinunciare all’appartenenza, all’identità con un Comune che esiste magari da secoli”. Tutte riforme da portare in Assemblea già a settembre, dove i parlamentari “dovrebbero guadagnare di meno” e dove, proabilmente, sarà più chiaro il futuro del governo: “Il voto anticipato? Io non ho posizioni preconcette – dice Lombardo – bisogna ragionare. E lo faremo presto”. Col Pd, in particolare, è previsto un incontro già nella prossima settimana. Le vacanze sono finite, insomma. E’ il momento di salutare la Scozia, la Danimarca e le Eolie.


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