PALERMO – Questa è la storia di un sub e del suo fucile “fuori luogo”. Già, “fuori luogo” c’è scritto, infatti, nel verbale di sequestro firmato dai carabinieri di Caltanissetta.
La settimana scorsa F.L.C., 47 anni, impiegato palermitano dell’Amap e appassionato di pesca subacquea, viaggia a bordo della sua Mercedes per le strade nissene. In via Romita i carabinieri gli intimano l’alt.
Le procedure sono quelle di routine. “Documenti per favore”. E poi l’abituale “apra il portabagagli”. In macchina l’impiegato conserva ancora tracce di un’estate non troppo lontana: un borsone con dentro due mute, un fucile ad aria compressa e tre fiocine.
Tutto materiale finito sotto sequestro perché, si legge nel verbale, “la detenzione era considerata fuori luogo”. “A Caltanissetta non c’è il mare”, sembrerebbe che abbiano detto i militari per giustificare il “fuori luogo” finito sul verbale trasmesso alla Procura della repubblica. E intanto gli avvocati Mauro Torti e Danilo Tipo faranno ricorso.