ROMA– “Certamente Messina Denaro può recarsi più facilmente in Sudamerica e in paesi in cui ci sono ancora rapporti criminali intensi. Penso ai Paesi produttori di coca, in particolare Perù e Colombia: l’asse con la Colombia ha garantito profitti ma anche protezione quando occorreva, italiani che sono andati a svernare in Colombia e viceversa. Ma c’è anche l’Europa, Germania, Francia Spagna, in luoghi meno di protezione ma più agevoli sul piano dell’investimento. Denaro ha una proiezione di sé stesso assai poco tradizionale, molto imprenditoriale e internazionale. Sicuramente i suoi interessi e spostamenti riguardano almeno 3 continenti, non inventiamo nulla”. Lo ha dichiarato Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia e deputato del Gruppo Misto, intervistato da Klau Davi. Alla domanda se “la ‘ndrangheta, con la sua rete di franchising internazionale, potrebbe dare una mano a Messina Denaro?”, Fava ha risposto: “Non escludo che la ndrangheta potrebbe dare una mano a Messina Denaro. La ‘ndrangheta ha un’organizzazione capillare, in Australia è stata in condizione di poter determinare anche l’elezione di alcuni sindaci attraverso flussi migratori e insediamenti forti che sono diventati insediamenti criminali e in questo c’è una rete di garanzia e di tutela, oltre che di affari, che la ‘ndrangheta, forse la più grossa multinazionale sulla Terra, garantisce su tutti e 5 i continenti”. (ANSA)
Le dichiarazioni di Claudio Fava, vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia e deputato del Gruppo Misto.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo