Regione a rischio| esercizio provvisorio - Live Sicilia

Regione a rischio| esercizio provvisorio

Armao e Lombardo sulla Finanziaria
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”Hanno preso questi tre voti di fiducia in più alla Camera e hanno perso la testa”. Con queste parole Raffaele Lombardo ha commentato l’occupazione simbolica della commissione Bilancio a palazzo dei Normanni da parte dell’intero gruppo del Pdl. Secondo il governatore, i deputati berlusconiani, pur di dimostrarsi fedeli al Premier “giorno per giorno finiscono nel ridicolo”.

Oltre la querelle politica, Lombardo è invece entrato nel merito della possibilità di andare all’esercizio provvisorio: “Noi siamo disponibili a lavorare anche 24 ore al giorno per varare bilancio e finanziaria entro il 31 dicembre – ha detto il governatore – ma se ciò non dovesse bastare saremo costretti a presentare l’esercizio provvisorio. Siamo impegnati per riuscire ad approvare un bilancio che crei sviluppo e preveda tagli agli sprechi”.

Dunque la riunione di giunta, fissata in serata, non verterà attorno alle nomine dei direttori generali degli assessorati, ma sarà incentrata sull’approvazione dell’esercizio provvisorio, nonché sulla variazione di Bilancio. E proprio sul tema è intervenuto l’assessore al ramo Gaetano Armao. “Il 90% delle regioni non ha ancora approvato il bilancio”. In Sicilia, ha inoltre precisato Armao “stiamo facendo un’operazione di risanamento”. E ha annunciato che per il prossimo anno è prevista una diminuzione di “almeno 300 o 400 milioni di euro, a disposizione delle casse della Regione siciliana”.

Sul federalismo fiscale, argomento principe della conferenza stampa, Armao ha assicurato che la trattativa con lo Stato non sarà chiusa “senza avere ottenuto la perequazione infrastrutturale per la Sicilia. Se la Sicilia ottenesse quanto ha chiesto, grazie al riconoscimento delle spettanze sulle accise dei prodotti petroliferi raffinati in regione – ha aggiunto – raggiungerebbe la piena autonomia finanziaria e potrebbe ridurre l’addizionale Irpef ed eliminare l’Irap”. Per Armao l’entrate fiscali provenienti dalle tasse sui prodotti petroliferi raffinati in Sicilia “sarebbe di nove miliardi di euro”. Inoltre Armao ha lamentato che “dei soldi confiscati alle mafie resta solo il 44 per cento alla Sicilia”.

A questo proposito Armao ha aggiunto: “In tema di patrimoni confiscati ai mafiosi i siciliani vivono un paradosso. Sui beni e sulle risorse frutto delle vessazioni, del pizzo, delle estorsioni subite dai siciliani, essi sono costretti, dopo la confisca a pagare ancora, stavolta come contribuenti. Gli uffici dell’assessorato dei Beni culturali e quelli dell’assessorato alle Attività produttive, infatti, si trovano in immobili di proprietà di società confiscate alla mafia. Ebbene il primo di questi locali ci costa più di 8 milioni di euro di affitto nel decennio, l’altro, oltre 19 milioni. Se a ciò si aggiungono gli immobili utilizzati dalle Asp, si raggiunge, sempre nel decennio, la cifra di 35 milioni di euro”.

“Questa situazione paradossale – ha continuato – rischia di tradursi per noi in un grave danno; per questo motivo ho già chiesto all’Agenzia per i beni confiscati, l’assegnazione diretta alla Regione ed agli Enti Locali siciliani di tutti i beni e i patrimoni confiscati nell’isola, tenendo conto anche dei dati Censis che dimostrano come il 44% dei beni confiscati venga sottratto alla criminalità proprio in Sicilia”.


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