Sulla rassegna da tre milioni | ora è scontro tra burocrati - Live Sicilia

Sulla rassegna da tre milioni | ora è scontro tra burocrati

Una delle opere di Montesano esposte in occasione della rassegna

Indicata dal presidente Crocetta come l'esempio degli sprechi del Turismo, la rassegna del Circuito del Mito revocata dal governo è ancora al centro delle polemiche. Botta e risposta tra l'ex dirigente generale Salerno e il direttore artistico Presti.

circuito del mito
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PALERMO – Una cosa è certa. Qualcuno, quei tre milioni li ha impegnati. Ma anche che nessuno vuole prendersi questa responsabilità. O almeno, non tutto il peso di questa responsabilità. La rassegna indicata da Crocetta come pietra dello scandalo in una accesa conferenza stampa, è ancora al centro delle polemiche, delle precisazioni, dei distinguo. Dopo le parole del dirigente Filippo Nasca, che aveva sostanzialmente detto: “I decreti di spesa spettano al dirigente generale, io ho avuto solo una funzione di mero esecutore”, ecco il racconto dell’ex direttore del dipartimento Turismo, Marco Salerno: “Il progetto esecutivo del ‘Circuito del Mito 2012’ che conteneva le mostre di Pinelli, Montesano, Deredia, Giò Pomodoro è stato approvato dal sottoscritto, nella qualità di dirigente generale del dipartimento turismo, con decreto del 31 maggio 2012, e successivamente registrato dagli Organi di Controllo. Il progetto esecutivo, trasmesso dal Servizio Turistico Regionale di Palermo il 24 aprile 2012 all’Assessorato, – precisa però Salerno – è stato redatto dal Direttore artistico che ne ha definito altresì la spesa e la relativa congruità. Non è infatti il dirigente generale del dipartimento che stabilisce il budget di un evento ma, nelle diverse ipotesi, l’assessore, i Servizi turistici regionali di competenza o, come nella presente ipotesi, il direttore artistico dell’iniziativa”.

Insomma, secondo Salerno sarebbe stato il direttore artistico del Circuito del Mito, Salvatore Presti ad aver considerato “congrua” la spesa di 3,4 milioni per i quattro eventi. Una ricostruzione che Presti condivide solo in parte. “Innanzitutto – precisa – il sottoscritto ha seguito le regole e le procedure, lavorando come sempre nella massima trasparenza e con grande prudenza. Ho emanato, come prevede la norma, un programma artistico e un piano di comunicazione, che ho inviato agli uffici del dirigente generale per una prima valutazione. Quindi – prosegue Presti – il direttore ha individuato un funzionario delegato che si è occupato del piano di implementazione (personale, forniture, ecc…). Tutta la documentazione è stata quindi re-inoltrata al dirigente generale e infine alla Corte dei Conti che restituisce tutto vistato e ratificato”.

Una procedura apparentemente “blindata”. Eppure, il nuovo governo ha deciso di bloccare l’iter. “La Regione – ha detto il dirigente generale del Turismo Alessandro Rais – non sborserà quella cifra”. Una cifra sulla cui entità avrebbe sollevato dei dubbi, appunto, il funzionario delegato Filippo Nasca. Dall’assessorato raccontano che il dirigente abbia dovuto firmare il via libera solo dopo un ordine di servizio di Salerno. Episodio smentito dall’ex direttore. “Nessun ‘ordine di servizio’ e meno che mai ‘pressioni’ di alcun genere – ha detto Salerno – sono state effettuate nei confronti del funzionario delegato che, peraltro, ha nella sua autonomia e nell’ambito delle normative la facoltà di individuare le modalità più idonee per lo svolgimento dei propri compiti. Con lo stesso funzionario si è invece intrattenuto uno scambio di note per cercare di offrire chiarimenti, peraltro espressamente richiesti, unicamente sulle date di eleggibilità delle spese sostenute dai fornitori, in considerazione dei ristrettissimi tempi a disposizione tra la data di assunzione del decreto di impegno e la realizzazione delle mostre, nel comune sforzo di accelerare i procedimenti di spesa attinenti i fondi europei”. Ma quella spesa, invece di ricevere un’accelerazione, è stata “stoppata” dal nuovo governo.


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