"Suona la tromba se vedi gli sbirri" |Arrestati pusher e vedette - Live Sicilia

“Suona la tromba se vedi gli sbirri” |Arrestati pusher e vedette

Un sistema di spaccio rodato in pieno centro.

CARABINIERI
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CATANIA – Orto Botanico: vedette e pusher arrestati dai militari. I Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno arrestato nella flagranza il 41enne Vittorio Melarancio, il 23enne Mario  Salvatore Miraglia e i fratelli Lorenzo e Salvatore Prestipino, rispettivamente di 31 e 28 anni, tutti catanesi, ritenuti responsabili del concorso in  spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Ieri sera, i militari del Nucleo Operativo, dopo una breve ma proficua attività info-investigativa e da un determinante servizio di osservazione, hanno potuto comprendere le modalità di spaccio del quartetto che aveva scelto come teatro dello spaccio la zona  compresa tra la Via Consolazione e Vico Guglielmo. Il 41enne, con mansioni di vedetta e dotato di tromba da stadio a gas, si era posizionato sulla terrazza di un immobile ubicato proprio tra le due strade, così da avere sotto controllo tutta l’area sottostante ed avvertire acusticamente i complici sull’eventuale arrivo di forze dell’ordine.

Una seconda vedetta, il 28enne, si posizionava proprio all’angolo tra le due vie e gli altri due si alternavano nel ricevere i clienti, prendere le ordinazioni e il denaro corrispondente, per poi recarsi in un giardino abbandonato di Vico Guglielmo dove, all’interno di uno zaino, prelevavano le dosi di stupefacente  consegnate successivamente agli assuntori, tramite spostamento in scooter, nella parte alta di Via Consolazione.

L’intervento dei Carabinieri ha consentito di bloccare ed ammanettare i quattro malviventi e di rinvenire e sequestrare: 50 dosi di marijuana, per un peso complessivo di 130 grammi, 2 buste di cellophane contenenti complessivamente 280 grammi della medesima sostanza nonché un bilancino elettronico di precisione. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati posti ai domiciliari in attesa di essere giudicati per direttissima.

 


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