Super piogge e invasi pieni: emergenza superata in comuni centro-meridionali - Live Sicilia

Super piogge e invasi pieni: emergenza superata in comuni centro-meridionali

SIciliacque: "Fase critica ormai alle spalle grazie agli investimenti"
IL MONITORAGGIO
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Le piogge cadute nelle ultime settimane hanno fatto alzare il livello dell’acqua negli invasi Fanaco e Piano del Leone, dai quali dipende l’approvvigionamento idrico dei Comuni che fanno parte delle Ati di Agrigento, Caltanissetta e Palermo. Il volume d’acqua accumulata – oltre 6 milioni di metri cubi nel Fanaco e 2,6 milioni di metri cubi a Piano del Leone – è adesso superiore ai livelli d’emergenza. E così Siciliacque, che sulla base delle indicazioni ricevute dall’Autorità di Bacino lo scorso mese è stata costretta per la crisi idrica a ridurre lo scorso mese le forniture ai gestori d’ambito (soprattutto nell’Agrigentino), ripristinerà il prelievo previsto in condizione di normalità: ovvero un milione di metri cubi al mese che, attraverso gli acquedotti Fanaco, Madonie Ovest e Montescuro Est, arriveranno nei Comuni siciliani della fascia centro-meridionale.

Il monitoraggio di Siciliacque

Siciliacque, che continuerà a monitorare costantemente l’andamento dei due invasi, ritiene che “la fase critica al momento possa essere considerata superata”. Per fronteggiare la crisi idrica, ancora non del tutto rientrata, “sono stati decisivi gli interventi e gli investimenti realizzati nel rispetto della convenzione sottoscritta con la Regione”. A sottolinearlo sono i vertici della società, riferendosi ad esempio all’interconnessione degli acquedotti: “Se durante il picco della crisi idrica, quando il Fanaco era sotto il livello di guardia, i disagi sono stati limitati è perché l’approvvigionamento dei serbatoi comunali è stato garantito da altri invasi come l’Ancipa”.

“Perdite ridotte dagli investimenti”

In generale, secondo Siciliacque, è tutto il sistema regionale che ha dimostrato di essere efficiente sia sotto il profilo infrastrutturale sia per quanto riguarda la gestione della risorsa acqua. Le manutenzioni alla rete e gli investimenti realizzati in questi anni hanno ridotto complessivamente le perdite dal 30% al 15%. Con il rifacimento dei principali acquedotti siciliani la situazione è ulteriormente migliorata: ad esempio, lungo la condotta del Favara di Burgio, le perdite sono scese dal 23% al 5%; mentre nella Gela-Aragona sono diminuite dal 21% all’8%. “I risultati raggiunti – concludono i vertici di Siciliacque – sono il frutto di un piano che ha portato finora all’investimento di circa 238 milioni di euro, di cui circa 98 milioni finanziati direttamente dalla nostra società (dati bilancio 2020). Attraverso questi fondi messi a disposizione da Siciliacque è stato inoltre possibile mobilitare ed utilizzare circa 140 milioni di risorse Ue nell’ambito della programmazione 2014-2020. In questi anni, Siciliacque ha coniugato efficienza del servizio, investimenti e sostenibilità, dimostrando con i fatti di essere in grado di gestire il servizio idrico di sovrambito secondo i criteri stabiliti dall’Arera (Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente) e nel rispetto di un bene pubblico qual è l’acqua”.

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