Superbonus, l'allarme da Bongiorno: "Rischio default per molte aziende" - Live Sicilia

Superbonus, l’allarme da Bongiorno: “Rischio default per molte aziende”

“Cambiare le regole in corsa danneggia migliaia di imprese“

PALERMO – In Sicilia, grazie al Superbonus 110 e ai bonus edilizi, il numero delle imprese è aumentato di oltre 3mila unità toccando quota 51 mila, con un incremento di oltre il 30% di posti di lavoro e di quasi il 40% delle masse salariali: ora però il settore rischia il default per le nuove regole introdotte nel Dl Sostegni ter dal governo Draghi, che pone forti limitazioni alla cessione del credito.

L’allarme arriva da Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria “Una scelta che, seppur condivisibile nell’ottica di contrasto alle possibili frodi, cambia nuovamente le regole del gioco a partita iniziata – ha spiegato Bongiorno -, danneggiando migliaia di imprese oneste impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che si troveranno costrette a rivedere le condizioni contrattuali con i propri committenti con il rischio concreto di contenziosi“.

“Tirando il freno a mano di un’auto in corsa, ci si ribalta – ha continuato Bongiorno -. Occorre evidenziare, tra l’altro, che le aziende a gennaio stanno già facendo i conti con un ulteriore incremento dei prezzi delle materie prime, oltre a quello già subito lo scorso anno”.

“Se a questo si somma la modifica prevista dall’art. 28 del Dl Sostegni ter che limita la cessione del credito d’imposta ad una sola volta, il danno è servito con conseguenze disastrose per un settore che, dopo anni di crisi profonda, aveva finalmente ripreso fiato – prosegue Bongiorno – La limitazione prevista comporta infatti che le operazioni di cessione del credito d’imposta potranno essere effettuate unicamente da banche di grandi dimensioni con capienza fiscale adeguata, venendosi così a creare una pericolosa concentrazione del mercato con un inevitabile allungamento dei tempi di istruttoria e di erogazione, se non addirittura un aumento dei costi delle operazioni di cessione. La richiesta è, quindi, che si rivedano le modifiche previste, e in particolare l’art. 28, non limitando le ulteriori cessioni di credito tra banche e intermediari finanziari vigilati da Banca d’Italia, in grado di garantire in ogni caso la tracciabilità dei flussi finanziari ed escludere quindi la possibilità di frodi”. 

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