PALERMO – Resta alta la tensione nella Lega siciliana dopo la sconfitta elettorale alle ultime elezioni amministrative. Le parole dell’europarlamentare Francesca Donato, che ha chiesto un “cambio di passo” del partito nell’Isola e una guida siciliana al posto dell’attuale segretario Stefano Candiani, hanno aperto il vaso di Pandora del malcontento nelle file del Carroccio Made in Sicily.
Donato ha incassato il sostegno di numerosi attivisti che sui social le hanno riconosciuto il merito di avere fatto emergere i malumori di tanti. Tanti attestati di stima ma forse non quanti l’europarlamentare ne avrebbe potuti ottenere se dalla cabina di regia social del Carroccio siciliano nelle scorse ore non fosse partito un diktat perentorio ai responsabili provinciali e comunali delle pagine della Lega: libertà sui profili personali ma chi dovesse condividere “un attacco diretto” al segretario regionale sarà comunque ritenuto “non idoneo” alle gestione delle pagine ufficiali del partito.
La debacle elettorale sta lasciando diverse scorie nella pancia della Lega e così nei primi giorni della prossima settimana dovrebbe tenersi un vertice a Roma, con Salvini, Candiani e la deputazione regionale e nazionale. L’incontro tirerà una linea sotto ai numeri delle Amministrative e potrebbe essere l’occasione per un faccia a faccia anche con Donato e l’altra deputata europea eletta nell’Isola, Annalisa Tardino, che negli ultimi tempi ha visto aumentare le proprie quotazioni all’interno del partito.
In difesa di Candiani ieri si è alzata la voce di Francesco Di Giorgio, sindaco di Chiusa Sclafani e vice segretario per la Sicilia occidentale. “Trovo lunare la richiesta di cambio di passo da parte di chi è rimasto sempre fermo”, sono state le parole di Di Giorgio secondo cui “alcuni cattivi risultati alle Amministrative, come anche i buoni risultati, hanno nomi e cognomi ben definiti all’interno della Lega”. Il riferimento diretto è alla stessa Donato, in campo con una candidatura di bandiera per il consiglio comunale di Marsala in cui ha raccolto poco meno di cento voti. La reazione di Di Giorgio, però, fa storcere il naso a tanti e così, dietro la garanzia dell’anonimato, proprio dal fronte occidentale del partito arriva la controreplica: “Di Giorgio parla di Amministrative? Proprio lui che nelle nostre province, sia per la composizione delle liste che per la campagna elettorale, non si è mai visto”.