Continuano gli sversamenti di acque reflue di vegetazione della molitura delle olive nei corsi d’acqua, che causano gravi danni all’ecosistema acquatico e terrestre del nostro territorio.
Già in epoca passata e nel momento attuale è facile vedere consistenti agglomerati schiumogeni che si alzano sugli ostacoli rocciosi e di vegetazione dei rigoli d’acqua e nei valloni che passano nelle adiacenze dai centri abitati, dove sono presenti attività produttive che sostengono l’economia del territorio.
E’ drammatico riscontrare che la mano dell’uomo continua a violentare la Natura, quella Madre che ci ospita e ci alimenta e che, come tutte le Madri continua a sostenerci finché avrà respiro.
L’attenzione della Polizia Provinciale di Catania, coadiuvata da personale dell’E.P.S., finalizzata alla repressione dei reati ambientali, si è spostata ieri 17 Gennaio 2022, su un altro noto frantoio all’interno del centro abitato del Comune di Biancavilla.
I gestori dell’impianto di nuova generazione di via Tutte Grazie, che utilizzava il metodo di spremitura a freddo delle olive, erano soliti disfarsi delle acque di vegetazione della molitura delle olive e delle acque di lavaggio dei macchinari in maniera rapida ed economica, trasportandoli su una botte contenuta nel cassone di un autocarro e sversandoli al suolo nelle immediate adiacenze di un corso d’acqua che si congiunge con il Vallone San Filippo, che convoglia le acque dell’impianto di depurazione del Comune di Biancavilla nel Fiume Simeto, al confine tra la contrada Giardinello e Contrada Caramello.
Tali sversamenti avvenivano con la compiacenza dei proprietari del fondo agricolo all’interno del quale la ditta entrava da un cancello in ferro chiuso da una serratura, che l’autista dell’autocarro apriva regolarmente con una chiave in suo possesso. Sono in corso accertamenti per l’individuazione del proprietario del terreno, corresponsabile dell’illecito penale.
Per tutti i rifiuti liquidi presenti, consistenti in circa litri 4.000 contenuti nella botte e per l’autocarro scattava il sequestro penale, in attesa degli esiti analitici di A.R.P.A. Sicilia sul rifiuto liquido complessivo presente in ditta per l’invio a regolare smaltimento.
I due Amministratori della società ed un operaio venivano denunciati per gestione, trasporto e smaltimento illecito di rifiuti, ai sensi, per la violazione degli artt. 256 co. 1 e 137 co. 14 del D. Lgs 152/2006.