Svolta sulla scomparsa di Simona |Spunta un'intercettazione - Live Sicilia

Svolta sulla scomparsa di Simona |Spunta un’intercettazione

Retroscena inquietanti sulla scomparsa di Simona Floridia avvenuta 22 anni fa a Caltagirone: magia nera, sette e un filtro d'amore. La sua famiglia non si è mai arresa.

CALTAGIRONE – I genitori di Simona Floridia cercano ancora giustizia, nonostante la loro figlia sia scomparsa ormai da oltre 20 anni. Due decenni in cui inquirenti e investigatori hanno percorso diverse piste che, però, fino ad oggi non hanno condotto a nulla di concreto. Fino ad oggi, appunto. La scorsa settimana sui cieli di Caltagirone un elicottero volava a bassa quota: faceva parte della perlustrazione effettuata dai Vigili del Fuoco di Caltagirone e Catania al parco suburbano Monte San Giorgio disposta proprio per le indagini sulla scomparsa di Simona Floridia. E sarebbe imminente, emerge da alcune fonti, che tra qualche giorno si effettuerà il secondo e, forse, decisivo sopralluogo che servirà a chiudere un importante filone dell’inchiesta.

Simona Floridia

LA STORIA – Simona, studentessa del Liceo Classico Statale “B.Secusio”, scompare a Caltagirone il 16 settembre 1992 senza lasciare nessuna traccia. La giovane calatina è fidanzata con Roberto un giovane suo coetaneo residente ad Acireale. Il giorno della scomparsa esce con due sue amiche che, durante i primissimi interrogatori svolti presso la caserma dei Carabinieri di Viale Principessa Maria Jose, dichiareranno unanimemente di averla attesa mentre “Simona cercava di mettersi in contatto telefonicamente con il suo fidanzato da una cabina telefonica”. Questo sembra essere l’ultimo punto chiaro di tutta la ricostruzione dei fatti, che pian piano e negli anni si ingarbuglia e si complica sino a divenire inestricabile. Fra le persone interrogate, ma non è indiziato però, vi è un amico di Simona che fornisce ai carabinieri l’ultima ricostruzione delle ore antecedenti la scomparsa. Racconta di aver passato del tempo con Simona in sella alla sua vespa e di averla accompagnata in fine presso un noto bar di Viale Mario Milazzo, punto di ritrovo di molti giovani della città. Da quel momento dichiarerà di non averla più vista in giro. Ricostruzione che però non sarà avvalorata da altri testimoni che pur avendola vista in sella alla vespa con l’amico non ricordano di averla rivista “in comitiva” davanti al bar.

LE INDAGINI – I carabinieri di Caltagirone in una prima fase prediligono la pista dell’allontanamento volontario con il possibile aiuto di qualche amico. E su quel filone si concentreranno le ricerche, fino a quando alcuni testimoni parlano di una Volkswagen Polo Blu, a bordo della quale, qualcuno dichiara di aver visto Simona quache giorno dopo la scomparsa. Una macchina con quelle caratteristiche è di proprietà di un giovane con cui Simona aveva avuto forti diverbi nel corso di una vacanza estiva. Da quel momento ad aprirsi nuovi scenari, nuovi filoni d’inchiesta.

LA PASSIONE PER L’OCCULTO – Ad un certo punto gli inquirenti scoprono una parte della vita della giovane (e forse di molte sue coetanee) sconosciuta sino a quel momento anche ai genitori di Simona: la passione per l’occulto. Gli attori protagonisti, i fatti concatenatisi e, forse, molte coincidenze arrovelleranno le menti degli inquirenti per molti anni. Simona, che al momento della scomparsa aveva con se il suo zaino e il suo diario, conserva accuratamente nella sua stanza due oggetti su cui verteranno le indagini: un “filtro d’amore” composto da sangue mestruale e altri liquidi contenuto in una boccetta e la copia di un libro di magia nera acquistato, molto probabilmente, in una bancarella. Seguiranno a questi ritrovamenti nuovi interrogatori che porteranno all’ammissione da parte delle amiche di questa “attrazione” che Simona provava verso “l’occulto” e verso  Alessia, meglio conosciuta, come Adelaide estetista con la passione della cartomanzia. Alessia, transessuale originaria di Caracas, secondo le dichiarazioni rese dalla amiche, incontrava Simona di tanto in tanto. La prova di questi incontri? Un terzo indizio trovato nella camera di Simona, un ritratto di Alessia. Alessia la cartomante dichiarerà di non aver mai conosciuto Simona. Denunciata per falsa testimonianza, la transessuale patteggia la pena e viene condannata nel 1996. Nonostante ciò, dalla maga Adelaide non si avrà più alcuna notizia utile alle indagini.

Un'altra immagine di Simona Floridia

LA SEGNALAZIONE A CHI L’HA VISTO?- Fra le tantissime segnalazioni, tutte rivelatesi false e depistanti, la più famosa avviene in diretta durante una puntata di Chi l’ha Visto? dedicata a Simona. La maestra Giusi Vassallo dice di sapere dove si trova Simona. L’insegnante convince la madre di Simona a seguirla a Milano per riabbracciare la figlia. Cosa che non avverrà mai. Chi è la maestra e che ruolo ha nella vicenda? Giusi Vassallo la mattina è insegnante di scuole elementari ma terminato il suo lavoro è la sacerdotessa di quello che la stessa definisce un gruppo di preghiera, una setta (ma contro il maligno…) che fa proseliti nel comune di Caltagirone già da qualche tempo. La donna è conosciuta dalle forze dell’ordine: i vicini di casa molte volte hanno lamentato rumori molesti nelle ore pomeridiane e nella notte provenienti da casa della maestra di scuola elementare.  Giusy Vasallo aveva miscelato sapientemente pratiche di occultismo, magia nera, sedute spiritiche, messe cristiane in un’unica celebrazione e pare che molti degli adepti soggiornassero anche molto tempo presso la sua abitazione per completare i “riti” che la stessa prescriveva. In questa setta opera Giampiero, dichiaratosi la terza reincarnazione di Cristo, conosciuto in città per le “visioni mariane”. E’ proprio Giampiero a confidare alla madre di Simona, dilaniata dai dubbi e dal dolore di aver conosciuto Simona “in spirito”,  e che a Milano avrebbe trovato la risposta. Il 15 giugno 1995 la madre di Simona capisce di essere stata raggirata. La segnalazione porta gli inquirenti ad indagare sulla sedicente sacerdotessa e sulla setta. Ma per gli investigatori non sembrano esserci legami con la scomparsa di Simona.

LA RIAPERTURA DELLE INDAGINI – L’inchiesta sarà riaperta grazie alle pressanti richieste dell’avvocato di famiglia,il criminologo Giuseppe Fiorito del foro di Caltagirone. Con la riapertura delle indagini si iniziano ad essere riletti tutti i verbali di interrogatorio e le trascrizioni delle intercettazioni, copioso lavoro che impegna anche i carabinieri di Catania. L’intenzione è quella di risolvere il caso una volta per tutte. Clamorosamente fra i faldoni delle intercettazioni spunta una conversazione in cui l’ex fidanzato di Simona ammette di aver ricevuto la confessione di un amico circa la “paternità” della scomparsa di Simona. Questo tassello fondamentale ma incredibilmente dimenticato pare sia stato già confermato in sede di interrogatorio. Circostanza questa che ha dato una forte accelerata alle indagini.

La zona del sopralluogo

LA SVOLTA – La famiglia, contattata tramite l’avvocato Fiorito, per il momento preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione sui sopralluoghi e sul nuovo andamento delle indagini. Prima di qualsiasi commento vogliono attendere l’esito di questi cruciali passaggi. Anche da parte degli inquirenti non trapela nulla ma sembra che il secondo sopralluogo sia strategico per la prosecuzione delle indagini. I luoghi controllati sono a ridosso di calanchi di non di facile ispezione motivo per la quale il primo sopralluogo, forse, è servito per individuare le migliori strade d’accesso e i sentieri percorribili.


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