Tabacchi razziato nella notte| “Mi hanno messo in ginocchio - Live Sicilia

Tabacchi razziato nella notte| “Mi hanno messo in ginocchio

Un buco nella parete ed ignoti malviventi fuggono da una rivendita di tabacchi con un bottino di 16mila euro. “Ci pentiamo di aver avviato l’attività”, dice il marito della titolare.

GIARRE. E’ scattato intorno alle 6 di questa mattina l’allarme nell’edicola tabacchi di Carrubba, l’unica della piccola frazione giarrese. L’arrivo tempestivo del marito della titolare non è servito a nulla. Ignoti malviventi, complice la notte, hanno fatto razzia di stecche di sigarette e gratta e vinci, per un valore complessivo di circa 16mila euro. Una stima ancora approssimativa ma non di molto lontana dalla realtà, assicura il titolare, ormai avvezzo, addirittura rassegnato, a questi episodi. Lo scorso anno anche un episodio incendiario di sospetta natura estorsiva.

La parte di muro su cui è stato fatto il buco da cui sono entrati i malviventi

“Troppi i furti e le rapine che abbiamo subito nel corso degli ultimi anni – dice Francesco Di Marco – L’anno scorso hanno fatto irruzione a mano armata per ben due volte con i clienti dentro. Non si può più lavorare”. Questa volta però i tre, forse quattro, malviventi tutti incappucciati, come mostrano chiaramente le immagini registrate sui nastri del sistema di videosorveglianza, hanno fatto il loro ingresso nel piccolo punto vendita attraverso un muro in pietra di ben 70 centimetri. Un lavoro lungo e certosino. Dopo circa due ore hanno sfondato la parete e hanno portato via l’intera giacenza di sigarette custodita nel deposito. I carabinieri della Compagnia di Giarre, al lavoro fin dalle prime luci del mattino, hanno avviato le indagini, ispezionando i locali e visionando le immagini delle telecamere. Queste ultime però non avrebbero inquadrato la vettura sulla quale è giunta la banda.

“Sapevano bene quello che facevano. Mi hanno messo in ginocchio – prosegue il coniuge della titolare – L’assicurazione mi rimborserà al massimo 5000 euro, non di più. Tutto il resto è andato perduto”. Un’attività lunga ormai vent’anni ma negli ultimi in particolare andare avanti è diventato difficile. “E’ una desolazione assoluta – dice ancora Di Marco – ti viene voglia di mollare tutto. Con mia moglie ci siamo trasferiti qui da Catania 20 anni fa – conclude con amarezza – per avviare questa attività. Non l’avessimo mai fatto”.

 


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