Tafuri: "Stancanelli? |Senza coraggio sul Prg" - Live Sicilia

Tafuri: “Stancanelli? |Senza coraggio sul Prg”

Gaetano Tafuri, vice presidente dell'Ast e esponente del Movimento per l'autonomia, analizza lo scenario politico a due mesi dall'appuntamento delle amministrative. "Serve una politica che non si basi sul fare cassa - dichiara - ma sui bisogni della gente".  L'ex commissario governativo della Fce, poi, dice la sua sul Prg e il Brt. E al candidato del Movimento 5 Stelle dispensa un consiglio...

Gaetano Tafuri

Gaetano Tafuri

CATANIA – Gaetano Tafuri non fa sconti. Per il vicepresidente dell’Ast la politica deve essere a servizio dei cittadini ed è necessario fermare “l’azione ragionieristica nella gestione della cosa pubblica”. Uno scenario che ha portato a tasse alle stelle con servizi pubblici carenti, se non inesistenti. Su Catania serve rivoltare il calzino. “Stop alle scelte troppo semplicistiche – afferma a LiveSiciliaCatania l’ex commissario governativo della Ferrovia Circumetnea – bisogna partire dalla politiche delle idee”. Tafuri è stato indicato da Antonio Scavone come possibile papabile alle primarie del centrodestra, un’ipotesi che lusinga l’avvocato catanese ma che si imbatte in una realtà dove i giochi sono quasi fatti, tranne qualche ribaltone. “Noi – spiega – come Movimento per l’Autonomia siamo all’interno di una coalizione dove non siamo certo il partito più forte e poi, non dimentichiamo che dobbiamo rispettare il fatto che c’è un sindaco uscente. Raffaele Stancanelli ha lavorato tanto per Catania”.

Tafuri si spenderebbe come sindaco di Catania?

“Io se ci fossero le condizioni penso che lo farei. Oggi con il mio incarico all’Ast dovrei dimettermi perché se no sarei ineleggibile, mi sembra un percorso davvero poco probabile però, le confido, ho già molte idee”.

Quali?

“Le dico solo questo: se a Catania avessimo avuto il piano regolatore generale, se avessimo avuto realizzato il progetto di Corso dei Martiri, se avessimo avuto il Pua , se avessimo avuto il piano portuale, quanti introiti avrebbe oggi il comune”.

Ma lei ha detto che Stancanelli ha lavorato bene?

“Questo non vuol dire che alcune cose, però, potevano essere fatte o compiute”

Allora in cosa ha lavorato bene?

“Ha lavorato tantissimo, è stato instancabile. E questo è già tanto. Certe cose non è riuscito a portarle a compimento”.

Perché secondo lei?

“Pensava di farcela con i tempi. L’errore, però, nasce da un problema di fondo della politica”.

Quale?

“Quello che quando arriva un nuovo amministratore i progetti debbano essere ridisegnati e plasmati nuovamente. E va avanti così da 40 anni. Lo sa cosa farei io?”

Cosa?

“Io porterei avanti l’atto che già esiste. Chi sarà eletto deve avere il coraggio di prendere il Piano Regolatore Generale che esiste e portarlo immediatamente nelle mani del consiglio comunale e aprire la fase delle consultazioni, con la città, con le forze sociali, le associazioni. E pretendere una scadenza: entro la fine del 2013 si deve approvare l’atto. Anche perché il rischio è che con la crisi tutto resti fermi anche l’edilizia e gli appalti”.

Dunque sono queste le priorità?

“Prg, pua (Piano urbanistico attuativo), piano del porto e Corso dei Martiri permetterebbero di avere nuove risorse e questo significherebbe vivere meglio per i cittadini. L’approvazione di questi strumenti muoverebbe l’economia, il turismo. Pensi ai benefici per il porto: dalle nuove attività, dai nuovi flussi di visitatori. Basta con la vecchia politica che nei momenti di crisi sa solo alzare le tasse e fare cassa, serve la politica delle idee”.

Ma la politica è fatta dagli uomini?

“E’ vero: le idee camminano con le gambe degli uomini, e allora nella politica ci sono stati gli uomini sbagliati”.

Quale altra idea per Catania?

“Io sospenderei immediatamente le ganasce della Sostare. Sono una ritorsione e un ricatto. I 50 euro che devi dare come se fossi un bancomat è un’estorsione. Va bene pagare la multa ma i 50 euro sono in più. Io non sono a favore della violazione, ma nemmeno della ritorsione. Questa è una politica pensata solo per fare cassa e non sui bisogni delle persone. E poi c’è l’Imu una tassa immonda…”

Immonda?

“Certo. Io vorrei sapere quale scienziato ha deciso che doveva essere pagata il 17 dicembre: pensi a una famiglia che magari aveva messo da parte qualche euro per comprare il regalo di natale al figlio, e per pagare la tassa non può più permetterselo. Io come amministratore cercherei prima di ridurla fino ad azzerarla per quanto riguarda la prima casa e poi l’applicherei per quelli immobili che hanno una produttività o una redditività”.

A lei come non posso chiedere idee sul trasporto urbano?

“Bisogna pensare a una città che punti ad un sistema di trasporto ecosostenibile”

Cosa ne pensa del Brt?

“E’ un progetto dove c’è tanta buona volontà. Ma così come è progettato non può funzionare. E’ necessario che il brt sia collegato a un sistema di intermodalità con tutti gli altri vettori e quindi Fce, Ast, Amt e metropolitana. Trovo che sia scandaloso che questa città sia silente rispetto alla mancata realizzazione della metropolitana. Oggi città moderna basa il suo sistema di trasporti urbano sulla metropolitana”.

Come giudica la decisione di Pogliese di non candidarsi?

“Molto coerente. Solo pochi mesi fa si era candidato alle regionali e quindi la ritengo una scelta coerente. Poi forse visto il suo incarico come vicepresidente nell’Ars a livello giuridico sarebbe stato ineleggibile, ma questo è un dettaglio”.

Come valuta la candidatura di Lidia Adorno del Movimento 5 Stelle?

“Io conosco molti deputati grillini, sono tutti bravi ragazzi e ottime persone che hanno tanta voglia di fare e tanta passione. Ma per fare il sindaco di Catania io credo che si debba avere un po’ piu di preparazione e cultura politica”.

Ci vede un po’ di presunzione?

“Io credo che prima dovrebbe fare il consigliere comunale per capire almeno come funziona la macchina comune. E forse più semplice fare il ministro che il sindaco di una città come Catania”.

Enzo Bianco?

“Enzo Bianco, bisogna riconoscerlo, è stata una risorsa per questa città”.

Una parte del Pdl potrebbe appoggiarlo?

“Assolutamente no, ma soprattutto per un fatto di coerenza. Alle politiche abbiamo partecipato all’interno di una coalizione e il candidato a sindaco di Catania deve essere espressione di questa alleanza”.

Ma perché esiste ancora la coerenza in politica?

“Forse non è mai esistita”.

 


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