A sbranare il piccolo Giuseppe Azzarelli, il bimbo di sette anni morto lunedì scorso, non sarebbe stato nessuno dei cani presenti nel terreno in cui la tragedia è avvenuta. Si tratta, infatti, di un cane molto più grosso. Intanto gli investigatori hanno rintracciato il padrone del Doberman che si trovava in quel fondo tramite il microchip installato nell'orecchio. Il padrone aveva denunciato la sua scomparsa tempo fa. Davanti agli occhi dei carabinieri ha sempre più valenza l'ipotesi che quel terreno fosse il "deposito" di cani sfruttati per i combattimenti clandestini.