Alcune foto inviate in redazione da alcuni parenti dei defunti testimoniano la macagra situazione di degrado che si sta vivendo in queste ore al camposanto.

La donna, detenuta dallo scorso dicembre in carcere con l'accusa di avere ucciso il bambino, ha ottenuto un permesso speciale dal Gip, dopo il parere favorevole della Procura.

I due amanti si sono giustificati dicendo che volevano compiere un gesto trasgressivo. Sono stati denunciati per vilipendio di tombe.

All'epoca finirono in manette quattro persone, tra cui un geometra del Comune, responsabile tecnico amministrativo area cimiteriale. Tre giorni fa, il servizio del programma di Italia1 ha riacceso i riflettori sull'assurda vicenda.

Su ogni lapide un verso di una poesia del Nobel nigeriano Wole Soyinca citata dal sindaco Bianco nel maggio scorso durante la cerimonia funebre interreligiosa.

Sul raid nel camposanto indagano i carabinieri di Carini.

L'area cimiteriale fruibile (indicata nella cartina in foto) sarà aperta nei soli giorni di Venerdì, Sabato e Domenica secondo i consueti orari.

L'uomo, Giuseppe Reitano, classe ’49, è stato arrestato dalla Polizia per tentate lesioni, aggravate. Sull'episodio è intervenuto il sindaco Enzo Bianco: "Provvederemo al licenziamento".

Il cimitero del paese è stato chiuso al pubblico tutta la mattina. I malviventi hanno praticato un foro sulla bara all'altezza del collo della donna deceduta lo scorso marzo. Secondo la polizia erano a caccia di oggetti preziosi. Sempre a Partinico, un furto durante la veglia funebre.

Il Sindaco ha presenziato a una serie di celebrazioni in occasione della ricorrenza, dalla messa a San Nicolò La Rena alla deposizione di fiori sulla tomba di Giuseppe De Felice Giuffrida.

Avranno al massimo 10 anni e impersonano appieno la meglio gioventù del quartiere “Zia Lisa”. Tra i profumi dei carciofi arrostiti con le cassette di legno bruciate, al centro dell'incrocio, sotto la sede della Polizia, controllano che tutto fili liscio. E tutto fila liscio.

CATANIA - Una città che dorme. Inquietante, ma soprattutto ricca di bellezza. Non manca, tuttavia, qualche sbavatura che stride con l'idea monumentale che la città ha saputo esprimere in passato sulla morte. Le cappelle, in alcuni casi, sono delle vere e proprie opere d'arte. Uno spazio, sicuramente da visitare, anche oltre la ricorrenze tradizionali. E da preservare.

"Un inizio in favore della solidarietà”. Ne è certo il professore Virgilio Piccari, direttore della stessa Accademia che realizzerà l'opera.

E’ stato il fratello della defunta, imprenditore in pensione, a denunciare la tentata estorsione ai carabinieri della Compagnia di Acireale. (Foto di repertorio)