Per coprire il nuovo buco in bilancio, la giunta ha ridotto o azzerato circa 200 capitoli di bilancio. Compresi quelli destinati al funzionamento dei siti culturali, alle borse di studio per gli specializzandi, alle società partecipate. Il governatore incontra Guerini e Lotti.

Confronto a Roma per salvare i conti della Sicilia e garantire i prossimi bilanci. Archiviata l'idea della fine della legislatura, i fedelissimi del premier puntano a rappresentare l'immagine di un governo nazionale che toglie le castagne dal fuoco alla Sicilia.

L'ultima relazione semestrale da parte dei magistrati contabili consegna la fotografia di una situazione più che critica: non ancora tragicamente definitiva ma preoccupante. Alle quali replica l'assessore al Bilancio.

L'assessore all'Economia Alessandro Baccei in questi giorni è al centro di un fuoco incrociato. "Ma a me - spiega - interessa risolvere i problemi. Sto facendo il possibile, ma poi deve intervenire la politica. Non posso obbligare Renzi a destinare i soldi alla Sicilia. Le minacce? Non le ho capite: mi sto impegnando per assicurare gli stipendi a tutti".

La giunta si è riunita senza l'assessore Baccei, impegnato a Roma dove ha incontrato il sottosegretario Bressa per provare a far quadrare i conti per il 2016. Ma il "piano" per fermare l'emorragia delle casse regionali è quasi pronto. E per alcuni lavoratori sarà un Natale più povero.

Il presidente dell'Anci: "Tutto ciò conferma che in questi tre anni, a differenza di tanti comuni che hanno saputo tamponare l'emorragia di risorse provenienti dallo Stato e dalla Regione, non si è fatto nulla".

Da anni fanno parte delle "entrate" della Regione, ma non sono mai stati riscossi e ormai sono inesigibili: quasi 5 miliardi di euro che il governo ha deciso di ripianare con un "piano di rientro" trentennale da 170 milioni l'anno. Intanto, l'indebitamento è di 8 miliardi. Ogni nuovo nato ha un debito di tremila euro.

Il patto di stabilità non consentirà agli assessorati di "sbloccare" tutti i finanziamenti previsti. A rischio "congelamento" i contributi per scuole, trasporti e Comuni. Il ragionere generale: "Nessun rischio paralisi".

In agosto i media hanno raccontato lo sfacelo della Sicilia, dai soldi perduti alla tragedia dei rifiuti. La risposta del Palazzo? Preparare un altro rimpasto.

Il presidente di Riscossione Sicilia ha lanciato, insieme a Crocetta, la crociata contro i mega-evasori. Ecco un ritratto dell'avvocato catanese che adesso parla la "stessa lingua" del governatore.

Il sottosegretario Faraone: “Dal prossimo anno non sarà possibile usare i fondi per gli investimenti per coprire stipendi e debiti”. Ma Crocetta e Baccei, nell'ultima Finanziaria, hanno previsto l'utilizzo di quelle somme fino al 2017. Dieci mesi fa il governatore rinunciò a contenziosi per 4 miliardi, mentre negli ultimi due anni, di mutuo in mutuo, il debito dei siciliani è raddoppiato.

Il sindacato guidato da Mimmo Milazzo (foto): le nuove procedure di conto stabiliscono che enti pubblici e società partecipate possano spendere, d’ora in poi, solo se in cassa hanno denaro certo

Nessun braccio di ferro con Baccei, spiega il presidente Crocetta. Riforme radicali e sviluppo sono compatibili. Ma il monito dell'assessore all'Economia getta ombre sul futuro dell'Isola.

Siamo già oltre il commissariamento: Roma "detta" le condizioni e al governo Crocetta non resta che adeguarsi. E l'assessore ammette: "Senza l'intervento di Renzi, nessuna speranza per l'Isola".