Sale a cinque il numero degli arrestati. Distefano, che risultava latitante, si è costituito nel pomeriggio. Tre sono accusati di estorsione aggravata. La vittima è un imprenditore agricolo di Castel di Judica costretto a pagare una tangente per riavere indietro i mezzi che gli erano stati rubati a marzo.

Seconda udienza del processo che si celebra con il rito abbreviato per nove esponenti della famiglia Assinata di Paternò accusati di essere gli estortori di Carmelo Reitano che li ha denunciati ai carabinieri. Cinque le parti civili: l'Asaee, la Fai, i comuni di Paternò e Catania, la Provincia.

Lo ha stabilito la procura di Roma, che ha chiesto l'archiviazione delle posizioni dell'imprenditore barese e di Walter Lavitola.

La polizia del Commissariato di Acireale, diretta da Salvatore Fazzino (nella foto), ha sgominato una cellula locale ritenuta vicina alla famiglia Santapaola Ercolano.

l gup di Palermo Nicola Aiello ha condannato a quattro anni di carcere Giovanni Vitale, soprannominato ''Giovanni u panda'', per tentata estorsione in concorso, aggravata dai metodi mafiosi, ai danni del pub Villa Giuditta.

Il governatore è stato sentito come persona offesa dalla Procura di Agrigento nell'inchiesta per tentativo di estorsione in cui è indagato l'ex consigliere comunale Giuseppe Arnone.

CATANIA . - La Squadra Mobile ha arrestato in flagranza di reato Domenico Grosso per estorsione aggravata. Le telecamere piazzate dalla polizia nei pressi di una ditta catanese hanno registrato il pagamento dell'estorsione. Una volta fuori dall'azienda gli agenti lo hanno fermato, e pistola puntata sulla nuca, lo hanno perquisito trovando la somma pagata come pizzo.

Giovedì pomeriggio Domenico Grasso è stato arrestato dalla Squadra Mobile pochi minuti dopo aver incassato il pizzo in una ditta della zona pedemontana. In tasca i poliziotti gli hanno trovato 1050 euro.

Avrebbe chiesto chiesto mille euro per restituire un'auto rubata, agendo con un complice arrestato lo scorso luglio. I malviventi avrebbero inoltre minacciato di incendiare l'auto e la stessa casa della vittima se non avesse pagato.

L'imprenditore finito nel mirino si incontrò col sindaco Tinervia per chiedere consigli. Il primo cittadino attualmente sottoposto all'obbligo di firma gli consigliò di parlare col suo autista.

"Gli accordi tra i mafiosi e i politici si sono rivelati fallimentari", a dichiararlo in merito agli arresti dei sette estorsori, è stato il procuratore aggiunto Vittorio Teresi.

Il processo per usura ed estorsione a carico di Mario Di Bella e Luciano Messina è solo il secondo filone di un’ampia indagine della Guardia di Finanza di Riposto.

Un 26enne è finito in manette ad opera dei carabinieri dopo avere lasciato un messaggio minatorio al titolare di un'agenzia di scommesse.

Le manette sono scattate per Michele Monsone che dopo aver preteso soldi dalla madre l'ha prima minacciata danneggiato  poi  mobili dell'appartamento l'autovettura della donna.

Mario Todaro, 52 anni (nella foto) estorceva il denaro ai commercianti dei mercatini rionali. Nel suo mirino era finito pure un ambulante a cui aveva chiesto 450 euro.