di CLAUDIO ZARCONE Il ministro Gelmini, alla quale non mi lega nessun grado di parentela o di frequentazione, scrive una lettera con la quale chiede ufficialmente che a mio figlio Norman, morto non certo per cause naturali (ricordiamo che c’è ancora un magistrato che sta indagando) venga intitolata un’aula di Lettere e venga assegnato il dottorato alla memoria. Niente di scandaloso, mi pare, se un esponente del governo viene mosso da pietas umana, cristiana, o di altra forma spirituale, civile.