Erano proprio lì, l'uno accanto all'altro. C'erano Salvatore Borsellino e Massimo Ciancimino. E si sorridevano. E chi scrive, in quel dibattito a Palermo, è stato subito preda di un vorticoso corto circuito, con mal di testa annesso. Cantavamo nei cortei giovanili con molta enfasi e tante buone ragioni.