La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha respinto la richiesta di acquisizione fatta dal pm. Il legale di Mori ha chiesto l'assoluzione "perchè il fatto non sussiste".

La relazione sulle confidenze fatte dal padrino di Corleone ad alcuni agenti penitenziari è stata depositata dal pm Nino Di Matteo nel processo all'ex graduato del Ros.

Nel corso della sua arringa il difensore del generale Mario Mori e del colonnello Mauro Obinu ha ricordato che nell'estate del 2011 Massimo Ciancimino portò sulla sua auto 19 candelotti di tritolo da Bologna a Palermo.

Nelle dichiarazioni spontanee nel processo dove è imputato, assieme al colonnello Mauro Obinu, di favoreggiamento aggravato davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo, il generale attacca: "Risulta più facile proporre a posteriori analisi e soluzioni, senza mai la controprova del riscontro pratico".

Dichiarazioni spontanee del generale dei carabinieri al processo che lo vede imputato di favoreggiamento aggravato, assieme al colonnello Mauro Obinu. Mori ha parlato di un processo influenzato "soprattutto dai magistrati titolari del procedimento che si sarebbero dovuti astenere dalle dichiarazioni sui giornali e in tv".

Per quanto riguarda il colonnello Obinu, la richiesta è di sei anni e sei mesi. La requisitoria del pm: "Sono le dichiarazioni di Massimo Cinacimino che ci hanno consentito di riaprire l'indagine sulla trattativa Stato-mafia". Ultimo: "Chi ha preso i trenta denari?".

La mancata cattura di del boss corleonese nelle campagne di Mezzojuso è stata al centro dell'udienza del processo Mori, dove è proseguita la requisitoria del pubblico ministero Antonino Di Matteo.

Processo Mori. La requisitoria del pm, Nino Di Matteo, traccia una durissima e chiara accusa: "I Ros non volevano prendere Provenzano, per accordi nella trattativa Stato-mafia".

Dal prossimo 15 marzo la requisitoria del pm, poi sarà la volta della difesa. Ultimo atto l'acquisizione, fra altri documenti, dei verbali dell'ex ministro Calogero Mannino e dell'ex comandante del Ros Antonio Subranni, delle sentenze sulla strage di Capaci e della lettera del cosiddetto "Corvo 2". La sentenza sarà letta a cinque anni esatti dall'inizio del processo.

A causa di problemi di budget il Dap aveva comunicato al Tribunale di Palermo, che sarebbe stato preferibile sentire il dichiarante in teleconferenza. Ma le parti hanno ribadito la necessità di sentire Cattafi di persona.

In una comunicazione inoltrata al presidente della quarta sezione del Tribunale di Palermo, il Dipartimento amministrazione penitenziaria fa presente che, a causa di problemi di budget e dell'elevato costo della trasferta, sarebbe auspicabile far deporre Rosario Cattafi (nella foto) in teleconferenza invece che di presenza.

Chiesta l'acquisizione al fascicolo del processo delle intercettazioni di Mario Mori, Giuseppe De Donno e Marcello Dell'Utri. Dietro richiesta del pm Nino Di Matteo, la corte ha disposto che siano sentiti il colonnello dell'Arma Antonello Angeli e il pentito Gaspare Spatuzza.

Al processo all'ex generale del Ros testimoniano lo scrittore Luca Rossi e il parlamentare Carlo Vizzini. La corte ha chiamato a testimoniare capitano dei carabinieri Antonello Angeli, il pentito Gaspare Spatuzza e i magistrati Lo Forte e Natoli.

”O uccidono Lima o uccidono me”. Calogero Mannino, ex ministro Dc indagato a Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa tra lo Stato e la mafia, era terrorizzato. E, almeno in due occasioni, nel 1992, comunicò la paura di essere eliminato a un maresciallo dei carabinieri, Giuliano Guazzelli, che ad aprile dello stesso anno verrà poi ucciso […]

Agnese Piraino Leto, vedova del giudice Paolo Borsellino, venerdì non deporrà al processo al generale dei carabinieri Mario Mori, accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia. La moglie del magistrato ucciso dalla mafia, citata dai Pm, ha fatto pervenire alla Procura un certificato medico per giustificare la sua assenza. Piraino Leto avrebbe dovuto testimoniare sulle confidenze […]