Giuseppe Marfia non è l’ultimo arrivato. Lo dimostrano le sue trascorse amicizie. Eppure, anche lui, ha commesso l’ingenuità di parlare troppo al telefono. L’11 gennaio 2007, diciannove minuti dopo le 15, all’uomo dall’altra parte della cornetta spiega, senza alcuna cautela, quali sono i suoi interessi economici. Agli investigatori basta trascrivere il contenuto dell’intercettazione. Una sola […]