Province addio. Da oggi in Sicilia è in vigore la legge regionale numero 8 del 24 marzo 2014, che istituisce i Liberi consorzi comunali e le città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.

In queste ore Carmelo Aronica sta verificando la legittimità costituzionale della riforma. E i dubbi non mancano. Messi nero su bianco da politici e giuristi che hanno inviato ricorsi e memoriali al Prefetto. Ecco i punti deboli del disegno di legge che dovrebbe portare ai liberi consorzi.

La lettera. Un avvocato scrive a Livesicilia per porre un problema. Ma davvero chi paga le assicurazioni è assicurato?

Passa l'abolizione delle Province con un'ampia maggioranza. Voto favorevole anche del Movimento cinque stelle. Si astiene il Partito dei siciliani. Il capogruppo Pd Gucciardi: "Saremo il punto di riferimento per il resto d'Italia". Le opposizioni: "Solo una legge-spot".

Oggi il voto finale sulla legge. Gli alfaniani, dopo le convergenze degli ultimi giorni, sono intenzionati a non approvare la riforma. D'Asero: "Siamo opposizione e opposizione restiamo. Ci comporteremo in maniera coerente con questo ruolo". Prima dell'Aula una riunione di gruppo formalizzerà la linea

Dalla nascita dei nuovi enti alla costituzione delle Città metropolitane. Dall'elezione dei nuovi presidenti al destino dei Comuni. Novità e dubbi di una legge dalla gestazione difficile. Che verrà approvata martedì. Per poi finire al vaglio del Commissario dello Stato.

Ieri l'iter del ddl si era fermato sull'articolo che prevede il trasferimento delle funzioni ai nuovi enti. Il governatore ha incontrato gli esponenti degli altri gruppi parlamentari per una "mediazione". E ha presentato una nuova versione della norma, approvata. Adesso manca solo il voto finale, previsto per martedì.

Approvato l'articolo 7 che istituisce il nuovo ente. Rispolverata l'idea di "area metropolitana", vecchia di quasi vent'anni. L'ok arriva anche grazie all'appoggio del Movimento cinque stelle e degli alfaniani. Crocetta: "L'impalcatura delle legge ha retto. Certamente ho dovuto mediare. Ma rivendico il fatto di essere un politico pronto a cambiare idea".

Maggioranza battuta sulla riscrittura dell'articolo 4, voluta da Crocetta. I consiglieri comunali non faranno parte delle Assemblee dei consorzi. Fallisce, per il momento, anche il tentativo di mediazione col Nuovo centrodestra.

Come per la finanziaria anche per le Province governo e maggioranza arrivano in zona Cesarini procedendo di riscrittura in riscrittura. E il rischio di un clamoroso scivolone non è ancora escluso.

La legge di dismissione delle province è stata incardinata in aula, ma le proteste dell'opposizione hanno fatto saltare l'avvio della discussione. Il presidente Crocetta, però, si appella a tutti i deputati: "Sono aperto ad una discussione politica, troviamo un'intesa larga e approviamo la legge". Ma Musumeci è fermo: "Sull'elezione diretta non torniamo indietro di un centimentro, va mantenuta".

La riforma delle province non piace a molti. Pubblichiamo la lettera che ci arriva dal comitato per lo sviluppo dell'area gelese.

In commissione Affari istituzionali approvati gli articoli che riguardano Palermo, Catania e Messina. Crocetta insiste: "Non si può fissare un limite ai liberi consorzi". Ma Cracolici conferma: "I nuovi enti saranno nove". Polemiche sulle modalità di elezione degli organi. L'opposizione chiede che a votare siano i cittadini: "Altrimenti sarà battaglia".

Preferenze sì o no? E' il tema che sta infiammando il dibattito politico sulla riforma elettorale. Ecco gli ultimi sviluppi.

Interviene Nunzio Parrinello, esponente di Articolo 4 a Palazzo dei Minoriti: “Tra i commissari nominati prefetti ed ex generali, come nei comuni sciolti per Mafia".