Il mondo che Lucia Borsellino ha gestito fino a qualche giorno fa fotografato dalla Corte dei conti: su 17,6 miliardi di uscite complessive, 9,5 vengono utilizzati per ospedali e assistenza. Bene i tagli sui farmaci, male i pagamenti ai fornitori. E sulla spending review obiettivo mancato.

Dalla direzione del Pd ancora una volta l’immagine di una guida inadeguata per la Sicilia. E ora che l’antimafia non attacca più, la scusa per buttare la palla in tribuna è un’altra.

Il paritito, nel corso della lunga direzione regionale, ha di fatto sfiduciato Crocetta. Ma non ha staccato la spina al governatore. I democratici pensano già alle elezioni, ma con calma. E per qualcuno "c'è ancora la possibilità di rilanciare questo governo".

Dura presa di posizione da parte di Tommaso Lima e Angelo Forgia, rispettivamente, coordinatore provinciale del Megafono di Palermo e coordinatore dei Circoli del Megafono di Palermo e provincia.

Il segretario regionale Raciti ha aperto i lavori della direzione sottolineando la gravità della situazione a Palazzo d'Orleans. Ribatte il presidente della Regione: "Ritengo che deve essere il Pd insieme agli alleati a decidere l'agenda delle cose". Faraone: "Non si può evitare di andare al voto per paura di perdere".

Approvata anche ladeclaratoria sulla delimitazione dei territori interessati da piogge alluvionali per la provincia di Enna. Aggiornato il piano di sviluppo rurale.

"Quando sono critico verso questa sottrazione di risorse sollevo un problema vero ma mi si dice che ce l'ho con Renzi e Faraone", dice il governatore. Che assicura che l'interim alla Salute sarà breve.

Duro il commento del sottosegretario all'Istruzione dopo le relazioni che hanno accompagnato l'approvazione del rendiconto della Regione: "L'Isola è ferma, mentre il resto dell'Italia corre".

Nel governo Crocetta in alcuni frangenti "c'è stato un abbassamento di tensione, anche morale". Il disagio per quell'amicizia tra il primario Matteo Tutino e il governatore Rosario Crocetta.

Tra le motivazioni alla base del suo addio, l'ex assessore Borsellino fa esplicito riferimento all'inchiesta su Villa Sofia che ha coinvolto il medico personale del governatore e il manager della Sanità a lui più vicino. Il progetto politico che avrebbe dovuto cambiare la Sicilia, nato anche attorno al nome della figlia del magistrato ucciso dalla mafia, è fallito.

Nel pomeriggio D'Alia aveva incontrato il gruppo parlamentare dell'Udc all'Ars.

La data cruciale sarà quella del 10 luglio. All'incontro ha partecipato anche D'Alia: "Il governo? Se dovessimo fare una valutazione di carattere politico prevarrebbero le ragioni del dissenso, ma ci sono le riforme da approvare".

Il governatore: "La necessità di garantire la continuità dell'azione di governo nel settore della sanità mi obbliga per legge ad assumere l'interim e per un periodo limitato alla identificazione di una figura di alto profilo e di ampie competenze". La Uil: "La Sanità siciliana ha bisogno di una guida politica". Nella foto l'assessorato regionale alla Salute

Il governo perde la sua figura di garanzia per ragioni di carattere "etico". Un'enormità a cui segue un assordante e inaccettabile silenzio. E di fronte a un Pd nel caos, Crocetta insiste sul solito spartito.

Il presidente della Regione: "A spingere per le sue dimissioni sono stati proprio coloro che, in questi due anni di governo, hanno più di tutti contrastato la sua azione riformatrice".