I carabinieri hanno setacciato gli affari di uno dei più potenti clan della città e hanno consegnato ai pm e alla sezione Misure di prevenzione del Tribunale l'informativa che ha fatto scattare il sequestro che colpisce Salvatore Milano. Tra i beni, negozi di abbigliamento, una villa con piscina, case e soldi in contanti.

In arresto tre calabresi ed un palermitano. La droga era stata nascosta in auto.

I soldi erano stati trovati in una cassaforte nascosta dentro l'armadio della camera da letto del cognato di Giuseppe Fricano, accusato di essere il capo del mandamento di Resuttana. I legali del parente: "Sequestro infondato, pronto il ricorso".

Il sequestro, effettuato dal nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza, ha riguardato terreni e fabbricati per un milione di euro.

Polizia e guardia costiera in azione a Ballarò, Bonagia e Falsomiele. In un locale di via Porta di Castro sono state trovate sei slot machines non collegate ai Monopoli di Stato.

Tre grossi panetti di droga sono stati trovati nascosti nel vano portaoggetti dell'autoarticolato proveniente da Genova. Arrestato l'uomo che era alla guida del mezzo.

Le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e del Gico della Guardia di finanza riguardano Maurizio De Santis e Luigi Salerno. Tra i locali sotto sequestro la trattoria “Cucì”, ex “Bucatino", il ristorante dei summit fra i nuovi boss, "Tabacco & caffè” e “Jazz ’n Chocolate”. Ed ancora ville, case e conti correnti per dieci milioni di euro.

Gli indagati avrebbero percepito indebitamente finanziamenti pubblici erogati dalla Regione Siciliana nel 2009 e nel 2010, per la ristrutturazione della Torre Medievale e del suo borgo.

Nel mirino della magistratura le tratte Borgo -Nesima e Giovanni XXIII-Stesicoro realizzate dalla Sigenco di Santo Campione.

La struttura era totalmente priva delle specifiche autorizzazioni previste e la titolare non era in possesso di alcun titolo sociale.

Multa da ottomila euro e sequestro del locale per il titolare di una taverna aperta senza alcuna autorizzazione. Presente anche un impianto rudimentale e abusivo collegato alla rete elettrica pubblica.

Fissate, in trasferta a Firenze, le audizioni dei collaboratori di giustizia Calogero Ganci e Francesco Onorato. La difesa degli imprenditori palermitani ricorre in Cassazione contro la conferma del sequestro del patrimonio da 800 milioni.