PALERMO – Tagli agli stipendi del trenta per cento e un ritorno indietro di sedici anni. Gli operai forestali del servizio antincendio hanno ricevuto questa offerta dal Comando forestale, che in una riunione con i sindacati del settore ha prospettato l’abbandono dei contratti vigenti per tornare a quelli del 2001. Il rischio, denunciano i sindacati, è di vedersi ridotte le buste paga a circa settecento euro al mese.
La vertenza riguarda i duecento operai a tempo indeterminato del servizio antincendio boschivo del Corpo Forestale della Regione siciliana, con compiti come la gestione del centro radio e dell’autoparco del corpo forestale e il coordinamento delle attività in caso di incendio. Secondo una nota diffusa dai sindacati di settore Flai, Fai e Uila, il Comando Forestale, facendo riferimento ad alcune sentenze di Cassazione che riguardano vicende individuali, starebbe cercando di mettere in discussione il contratto di lavoro applicato fino a oggi per tornare al contratto del 2001. Il risultato, secondo la stessa nota, sarebbe una decurtazione delle buste paga del trenta per cento.
“Questi lavoratori sono stati presi di mira – accusano i segretari provinciali di Flai Fai e Uila, Tonino Russo, Adolfo Scotti e Giuseppe La Bua – Già un anno fa erano stati messi in discussione alcuni istituti contrattuali e tolta e l’indennità di funzione per i lavori dell’antincendio”. I tre sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, denunciando una violazione di legge e chiedendo il ritiro del provvedimento: “Non accettiamo questo accanimento immotivato nei confronti dei lavoratori che tengono in piedi il comparto antincendio. Molti sono in difficoltà economiche, sono quasi tutte famiglie mono reddito”.
A intervenire sulla questione è anche la Fp Cgil aziendale, per voce del responsabile aziendale Gaetano Guarino: “Così si smantella il comparto forestale e soprattutto il servizio antincendio del corpo forestale. Significa mettere in crisi la prossima campagna antincendio, ci troveremo in una situazione peggiore di quella dell’anno scorso, senza più il presidio sul territorio”. Preoccupazione è stata espressa anche dall’Esecutivo Uila Sicilia: “La Regione vuole portare indietro le lancette dei contratti – ha dichiarato in una nota il segretario generale Nino Marino – la violazione dei contratti collettivi e della legge non può essere legittimata da un’interpretazione discutibile di sentenze che riguardano vertenze individuali. Il governo Crocetta si fermi subito, prima che sia troppo tardi”.
“Arbitrariamente, la Regione vuole portare indietro le lancette dei contratti per i 22 mila forestali siciliani retrocedendo al 2001 le loro paghe. Violazioni dei contratti collettivi e della legge, anche delle norme anticaporalato, non può essere legittimata da un’interpretazione discutibile di sentenze che riguardano vertenze individuali. Il governo Crocetta si fermi subito, prima che sia troppo tardi!”. Questo è l’appello-denuncia lanciato oggi dall’esecutivo Uila Sicilia, convocato oggi a Siracusa dal segretario generale Nino Marino.
I sindacati hanno convocato per il 24 di febbraio una manifestazione regionale dei forestali, in piazza Indipendenza a Palermo, a cui saranno presenti anche i duecento lavoratori a tempo indeterminato al centro della vertenza.