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Tagli alla politica:|ma è vera rivoluzione?

regione, la mappa dei provvedimenti
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La cura dimagrante imposta da Raffaele Lombardo agli uffici di gabinetto degli assessorati regionali ha preso il via oggi, con i primi tagli agli staff dei componenti della giunta. Anche se non tutti saranno costretti ad intervenire, visto che alcuni hanno già 18 componenti o meno, il limite massimo imposto dalla delibera del 5 agosto.

Gli uffici di gabinetto che non devono subire tagli sono quelli della Funzione pubblica e dell’Economia, fermi a 18 (nel secondo caso sei esterni), dell’Agricoltura e dell’Energia che ne contano appena 15 (negli uffici di via Ugo La Malfa gli esterni sono sei). In questi ultimi due casi sarebbero possibili addirittura delle integrazioni.

Il taglio più consistente deve affrontarlo la Presidenza, passando da 28 a 18. L’assessorato di Massimo Russo dovrà fare a meno di sette collaboratori, mentre Andrea Piraino, alla Famiglia, e Daniele Tranchida, al vertice del Turismo, si priveranno di cinque collaboratori ciascuno (fra cui, in quest’ultimo caso, un esterno). I Beni culturali rinunciano a quattro collaboratori (di cui un esterno), mentre soltanto a “tre” le Attività produttive (che dovrebbe comunque tagliarne fra i sei e gli otto di cui tre esterni), le Infrastrutture e l’Ambiente. Proprio sull’assessorato guidato da Gianmaria Sparma ci sarà da chiarire però chi prenderà il posto del capo di gabinetto e del capo della segreteria tecnica: le due posizioni non potranno restare vacanti, quindi bisognerà capire se a saltare saranno altri due collaboratori. Dall’assessorato all’Istruzione non filtrano numeri, ma solo l’intenzione, nei prossimi giorni, di adeguarsi alle direttive emanate dal governatore. A conti fatti, però, a essere tagliati saranno in gran parte gli interni, a cui non spetterà più l’indennità. Gli esterni a rimanere fuori non dovrebbero superare la ventina, con buona pace dei tanto annunciati risparmi.

Auto blu, i provvedimenti saranno esecutivi dal prossimo mese
Dal primo ottobre 2011, con un mese di distanza rispetto all’avvio della maggior parte degli interventi voluti dalla giunta attraverso la delibera del 5 agosto, si completeranno le operazioni di riduzione delle auto blu. A spiegarlo è Giovanni Bologna, dirigente generale del dipartimento della Funzione pubblica. I tagli riguarderanno soprattutto la quantità delle vetture in servizio con una riorganizzazione del parco macchine della Regione, suddivisa in due fasce: la fascia “A”, che comprende le auto assegnate alla giunta e ai vertici degli uffici di Stato e la fascia B, che conterà su una trentina di vetture in meno, riducendo il ‘corredo’ dell’autoparco da 160 a circa 130 unità.

Stop quindi all’uso incondizionato delle macchine di servizio per una buona parte dei funzionari della Regione che adesso dovranno “mettersi a turno”. In quest’ottica si risparmierebbe soprattutto “sul contratto di leasing, benzina, assicurazione, bollo, tasse e tagliandi oltre allo ‘sconto’ sul personale, cioè sui conducenti delle macchine” spiega Giovanni Bologna.

In poche parole, sempre secondo il dirigente del dipartimento del Personale, cambiando i turni, di conseguenza cambieranno anche i guadagni degli autisti. “Mentre il conducente di un capo gabinetto o un dirigente generale – precisa Bologna – con la “vecchia formula” percepiva un’indennità omnicomprensiva (cioè allo stipendio di base si sommava un ulteriore quantitativo per gli orari di lavoro “extra”), adesso – aggiunge – avrà un rendimento ad orario. Ma niente tagli a personale, gli autisti che non troveranno posto nella nuova organizzazione – conclude – saranno utilizzati per altre funzioni”. Insomma, tanti buoni propositi, ma che vedranno la loro concretizzazione a partire dal mese prossimo.


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