PALERMO – La scure della finanziaria targata Alessandro Baccei non ha risparmiato gli amministratori locali siciliani. Le nuove regole sono snocciolate nel dettaglio tra le pagine del documento economico e raccontano in che modo cambieranno forma le amministrazioni comunali. Dal drastico taglio al numero dei consiglieri comunali, alla conseguente diminuzione degli assessori, fino al ridimensionamento delle indennità mensili per i sindaci, i loro vice, gli assessori e i presidenti dei consigli comunali. Naturalmente a subire una diminuzione saranno anche i gettoni di presenza, sia per i consiglieri comunali che per quelli di circoscrizione. Le nuove regole entreranno in vigore al primo rinnovo elettorale. Insomma, già nel 2015 le riduzioni potrebbero interessare gli amministratori dei 53 Comuni siciliani che tra qualche mese saranno chiamati al voto.
Per i Comuni fino a 3000 abitanti, i consiglieri passeranno dagli attuali 12 a dieci; per quelli fino a 10.000 da 15 si passerà a 12; i Comuni fino a 30.000, che oggi contano 20 consiglieri, ne rieleggeranno 16; i Comuni fino a 50.000 abitanti e i capoluoghi di Provincia con popolazione inferiore ridurranno a 24 i consiglieri, che ad oggi sono invece 30. Lo stesso numero che compone i consigli comunali delle città fino a 100 mila abitanti, dove i consiglieri scenderanno a quota 28. Per i Comuni fino a 250 mila residenti si passerà a 32 consiglieri rispetto ai 40 attuali. Per le città fino a 500 mila abitanti dagli attuali 45 consiglieri si passerà a 36, mentre a Palermo, unico centro con più di 500 mila abitanti, dagli attuali 50 si passerà a 40 consiglieri.
Ma a subire i tagli maggiori saranno le indennità, sia nel caso di quelle mensili previste per la giunta e il presidente del consiglio comunale, sia nel caso dei gettoni di presenza per i consiglieri comunali e circoscrizionali. Per quanto riguarda i sindaci, si andrà da un minimo di 1.291 euro lordi per i Comuni fino a 1000 abitanti, fino ai 7.000 euro lordi per i primi cittadini dei Comuni con oltre 500 mila abitanti.
I gettoni di presenza dei consiglieri comunali saranno ridimensionati in base alle fasce demografiche e in ogni caso non potranno superare il tetto mensile pari a un terzo dell’indennità spettante ai rispettivi assessori.
A insorgere sulla norma, che dovrà adesso passare al vaglio dell’Assemblea Regionale (l’iter parlamentare inizierà il prossimo martedì, quando ne discuterà la Commissione Bilancio), l’Anci Sicilia. Secondo il presidente regionale, Leoluca Orlando, “non si può pensare di risolvere i problemi della Sicilia tagliando le indennità degli amministratori pubblici locali che peraltro non sono così alte come si vuol far credere e che di fatto hanno un impatto finanziario indifferente ai fini della quadratura del bilancio. Non si può, inoltre, non tenere conto che già in molte realtà dell’Isola i consiglieri comunali si sono ridotti le indennità. Sarebbe meglio evitare di confondere l’opinione pubblica, aumentando ancora di più la distanza tra cittadini e politica. Infine, mi corre l’obbligo di sottolineare ancora una volta che già da tempo l’Anci Sicilia chiede che, a tal proposito, venga applicata la normativa nazionale”.
“L’AnciSicilia – ha aggiunto Paolo Amenta, vice presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – è sicuramente a favore della riforma nella sua interezza e contro l’uso distorto dei consigli comunali e dei loro regolamenti. Ma non vogliamo far passare il messaggio distorto che la riduzione del numero dei consiglieri o il taglio alle indennità sia la panacea di tutti i mali e contribuisca, da sola, a sanare i bilanci degli enti locali. Non possiamo accettare questa mistificazione considerando anche il fatto che il taglio delle indennità solleverà solo di poche centinaia di migliaia di euro le sorti della Finanziaria”.
“Questa è una finanziaria punitiva nei confronti dei tantissimi consiglieri comunali e di circoscrizione che svolgono il loro ruolo con onestà e dignità istituzionale – rincara Giulio Tantillo, coordinatore dei consigli comunali siciliani per l’Anci -. Basti pensare che i gettoni di presenza sono agganciati alle indennità degli assessori. Nei prossimi giorni incontreremo il presidente Ardizzone e i presidenti della Prima e della Seconda Commissione, Antonello Cracolici e Nino Dina. A loro faremo proposte costruttive, diremo sì all’adeguamento dell’indennità alla legge nazionale e chiederemo di trattare la complessa vicenda dei permessi in un testo organico che riveda la normativa vigente”.