Tangenti e intercettazioni - Live Sicilia

Tangenti e intercettazioni

Palermo
di
2 min di lettura

Riaffiorano dagli archivi vecchie intercettazioni dimenticate, o semplicemente ignorate, sul giro di tangenti ai politici per l’affare del gas. Il nuovo corso dell’indagine della Procura di Palermo scaturisce dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino e sta allargando gli scenari del “sistema” di corruzione collegato alle opere di metanizzazione. L’inchiesta è quella in cui sono indagati il neo ministro Saverio Romano, il senatore Carlo Vizzini del Pdl e l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, in carcere per favoreggiamento della mafia. Tra gli indagati c’era anche il deputato regionale ed ex senatore dell’Udc Salvatore Cintola, morto l’anno scorso. La vicenda ha molti punti di contatto con il processo per il “tesoro” di Vito Ciancimino nel quale sono imputati il figlio Massimo e il tributarista Giovanni Lapis. In appello Ciancimino é stato condannato a 3 anni e 4 mesi e Lapis a 5 anni. Il processo riguardava la partecipazione occulta di Vito Ciancimino alla società Gas (Gasdotti azienda siciliana) il cui patrimonio liquido sarebbe stato versato sul conto svizzero “Mignon” messo a disposizione da un avvocato romano, Giorgio Ghiron, e utilizzato dall’ex sindaco mafioso di Palermo.

Al centro del processo un caso di riciclaggio. Ma da numerose intercettazioni è emerso anche un giro di mazzette che avrebbe “oleato” il meccanismo di controllo di finanziamento e di assegnazione dei progetti di metanizzazione. destinatari delle tangenti sarebbero stati alcuni referenti politici non solo nazionali ma anche locali: consiglieri comunali, sindaci, amministratori dei comuni e dei consorzi di comuni che ottenevano il finanziamento delle opere di metanizzazione. E’ stato lo stesso Massimo Ciancimino a segnalare che, tra le intercettazioni depositate nel processo, mancavano proprio quelle che riguardavano la distribuzione delle tangenti. I magistrati della Procura hanno quindi fatto recuperare i nastri perché fossero riascoltati e trascritti. Così è arrivata la conferma che in quelle intercettazioni sono riportati colloqui tra Massimo Ciancimino, Lapis e altri soggetti in cui si parla della distribuzione dei soldi ai politici. Ne viene fuori un reticolato sistema di corruzione che parte dagli anni Ottanta e arriva fino al 2004 quando la Gas è stata rilevata dalla spagnola Gas natural per 24 milioni di euro. Il sistema sarebbe stato trasversale: tra i politici e gli amministratori locali destinatari delle tangenti figurerebbero esponenti di schieramenti diversi. L’inchiesta è arrivata a una svolta. I magistrati della Procura stanno completando un fascicolo molto corposo. Per i politici che, come Romano e Vizzini, sono anche parlamentari sarà necessario chiedere l’autorizzazione all’uso delle vecchie intercettazioni ripescate su indicazione di Massimo Ciancimino.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI