PALERMO – Aliquota al 2,89 per mille, detrazioni per oltre 36mila famiglie e un asse orlandiani-centrodestra che mette fuori gioco l’ostruzionismo di Pd e Idv. La Tasi arriva anche a Palermo, dove il consiglio comunale ha approvato le tariffe alle sette del mattino, dopo una maratona di 12 ore, con alcune importanti novità specialmente per i proprietari di case con una rendita catastale fino a 300 euro (circa 33mila) per i quali scatterà una detrazione pari a 100 euro che equivale nei fatti all’azzeramento.
La nuova tassa sui servizi indivisibili porterà nelle casse del Comune circa 16 milioni di euro, ma rispetto alla proposta della giunta variano le fasce di popolazione su cui peserà l’imposta. Un sub-emendamento firmato congiuntamente da Forza Italia e Mov139, primo firmatario il capogruppo azzurro Giulio Tantillo, prevede infatti una detrazione di 100 euro per le rendite catastali che vanno fino a 300 euro (circa 36mila), una detrazione di 50 euro per le rendite da 301 a 400 euro (circa 31mila) e 20 euro per figli minorenni, figli disabili, minori in affido familiare e ultrasettantenni. A conti fatti, per le rendite da 0 a 200 euro l’azzeramento è scontato; da 200 a 300 dipende se il proprietario è ultrasettantenne o se ha figli minorenni o disabili a carico, altrimenti l’importo sarà comunque minimo. Salta la detrazione fissa di 50 euro per tutti. Il risultato, ovviamente, è che il carico dell’imposta graverà tutta su chi ha le rendite catastali maggiori (circa 50mila persone), anche se sono esentate le case signorili e le ville su cui già si paga l’Imu, oltre a costruzioni rurali e industriali.
La Tasi si verserà in due rate: acconto entro il 16 ottobre e saldo entro il 16 dicembre, ma non arriverà a casa alcun bollettino visto che, come per l’Imu, si tratta di un tributo in auto-liquidazione. Il calcolo è semplice: si considera la rendita catastale maggiorata del 5%, si moltiplica per 160 (coefficiente per le case), poi si divide per mille e si moltiplica ancora per 2,89 applicando eventuali detrazioni. Non paga nulla l’affittuario, visto che la tassa peserà solo sulle prime case. Se l’atto non fosse stato approvato entro la mezzanotte di oggi, sarebbe scattata in automatico l’aliquota all’1 per mille e l’acconto con pagamento tutto a dicembre.
L’aliquota è inferiore a quella applicata a Torino, Firenze, Messina e Catania, ma superiore alle altre città siciliane. I servizi indivisibili graveranno per 110 milioni e saranno così suddivisi: illuminazione pubblica 11 milioni, pubblica sicurezza 41, cimiteri 1,9, manutenzione strade e verde 14,7, servizi socio-assistenziali 30,4, protezione civile 0,9 e tutela degli edifici comunali 4,4.
E adesso andiamo al dato politico. La maratona d’Aula premia indubbiamente la maggioranza orlandiana, che riesce a portare a casa il risultato concedendo pochissimo: il gettito resta invariato, l’approvazione è arrivata in tempi relativamente brevi rispetto al previsto e il gruppo del Mov139 ha tenuto (a parte l’astensione di Nadia Spallitta) nonostante il sindaco non sia più venuto a Sala delle Lapidi. Esce vittorioso anche il centrodestra che, pur non votando l’atto, firma il sub-emendamento che riconosce le detrazioni per le famiglie meno abbienti o più in difficoltà e si conferma interlocutore privilegiato (e indispensabile) per gli uomini di Orlando, disinnescando l’ostruzionismo di Pd (soprattutto renziano) e Idv. Sconfitta invece per il centrosinistra, che aveva presentato 5mila emendamenti e provato a fare muro contro muro fino alla fine per raggiungere l’azzeramento: gli emendamenti facevano infatti tutti riferimento a una tabella che è stata soppressa con il primo emendamento (presentato da Tony Sala del Mov139), il che ha fatto decadere tutti gli altri in automatico, e con un sub-emendamento trasversale a firma Tantillo, Milazzo, Mineo, La Commare e Veronese la tabella è stata sostituita con una nuova. Il Pd può consolarsi con la sua prima vera prova d’Aula costringendo la maggioranza a ricorrere a un escamotage per spuntarla, anche se è il centrodestra oggi a esultare.
“Ancora una volta – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – esprimo il mio apprezzamento per l’ottimo lavoro del Consiglio Comunale che ha approvato la Tasi, imposta stabilita dal Governo nazionale e resa necessaria dai tagli ai trasferimenti ai Comuni. Il Consiglio comunale ha confermato l’impostazione dell’assessore Luciano Abbonato e degli uffici competenti fatta propria dalla Giunta e ha ulteriormente definito e migliorato le già previste agevolazioni”.
LE REAZIONI
“Approvata dal consiglio comunale la Tasi al 2,89 per mille – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – una tassa ingiusta, voluta dal governo nazionale, che colpisce la prima casa dei cittadini. L’amministrazione comunale ha presentato la delibera con delle agevolazioni solo per cittadini ultrasettantenni e famiglie numerose. Grazie a un sub-emendamento delle opposizioni sono state introdotte delle agevolazioni per circa 30mila proprietari di casa che non pagheranno la Tasi. Abbiamo oltresì ottenuto dall’amministrazione l’impegno affinché l’introito della lotta all’evasione, a regime, diminuisca di anno in anno la Tasi. Grazie al nostro sub-emendamento tutti i 5mila emendamenti delle opposizioni di sinistra sono stati dichiarati decaduti, evitando così che la tassa, seppur al minimo di legge, colpisse indistintamente tutti i proprietari senza alcuna agevolazione. Per essere riusciti a togliere questa tassa a 36mila proprietari veniamo accusati di inciucio, accusa che rimandiamo al mittente, ovvero ai vertici del Pd. Se avessero seguito i lavori d’aula si sarebbero accorti che il voto di Forza Italia è stato contrario. La sinistra tutta è la vera responsabile dello sfascio che vive la città di Palermo. Ribadiamo che il nostro voto è stato contrario, Forza Italia non ha mai votato delibere proposte dall’amministrazione Orlando, mentre il Pd non può certo dire la stessa cosa. Siamo e rimaniamo all’opposizione della giunta di sinistra che governa la città, ma prendiamo atto che l’altra sinistra rappresentata dal Pd è priva di proposte costruttive per la città”.
“Da un ragionamento d’aula con chi ha a cuore le sorti della città, è emersa una modifica che a gettito invariato ha distribuito diversamente il peso della Tasi con un occhio più attento alle fasce meno abbienti – dicono i vice capigruppo del Mov139 Pierpaolo La Commare e Tony Sala – la linea del Pd era quella di applicare l’1 per mille senza agevolazioni, il che sarebbe risultato più iniquo nei confronti di tutti. Non capisco la posizione del Pd, arroccatosi su una tattica ostruzionistica che fortunatamente per i palermitani non ha portato a nulla. L’auspicio è che si sia trattato di un episodio isolato e non di una linea a mio avviso errata”.
“Il consiglio comunale alle 7 del mattino, dopo una maratona di 12 ore, ha approvato la delibera che definisce le aliquote della Tasi – dicono Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti di Idv – un atto passato a maggioranza, con il voto contrario di Pd ed Idv, che prevede un’aliquota al 2,9 per mille. Siamo amareggiati per il comportamento in aula della maggioranza, che pur di portare a casa il bottino da 16 milioni di euro si è alleata con le forze che negli anni scorsi hanno sostenuto la giunta Cammarata. I nostri sforzi di evitare la tassazione che grava mediamente per circa 150 euro a famiglia, o comunque di ridurla al minimo, è stata contrastata da questo asse anomalo e ormai consolidato tra centrodestra e Mov139. Nel dibattito d’aula abbiamo evidenziato l’assurdità del pagare troppe tasse per servizi che abbiamo definito più invisibili, che indivisibili. Oltre alla stangata Tari, adesso arriva anche la Tasi che colpirà le famiglie già messe alle corde da una disoccupazione crescente e da una crisi economica gravissima. L’unica cosa che rende meno amaro questo atto sono le detrazioni previste che riprendono in buona parte le nostre proposte”.
“Nel corso di questa notte si é palesata la strana alleanza di governo della città tra Forza Italia e i Consiglieri fedelissimi del Sindaco – dice Fabrizio Ferrara del Pd – in realtà sin dal primo giorno di questa consiliatura, nei corridoi del palazzo, correva forte la voce che il centrodestra facesse da stampella in aula al Sindaco Orlando, ma oggi, in occasione della Tasi, la nuova tassa che tartassa i palermitani, questa alleanza è emersa da sotto le ceneri scagliandosi contro il Partito Democratico colpevole di volerla azzerare e contro una città che a causa di questa nuova alleanza di governo sarà costretta a versare nelle casse del comune gli ultimi spiccioli rimasti nel salvadanaio. Il Partito Democratico ha fatto un’opposizione dura, presentando 5000 emendamenti e intervenendo per il massimo previsto dal regolamento nelle comunicazioni generali. Soltanto all’alba l’accordo tra berlusconiani e orlandiani ha avuto la meglio. Da oggi la città sa da chi è governata e i cittadini sapranno chi ringraziare per questa ennesima tassa a fronte dei pessimi servizi offerti”.
“Con la votazione di ieri sera Leoluca Orlando ha certificato di essere il nuovo leader della destra cittadina e un classico esempio di “sindaco della prima Repubblica”, in grado di governare soltanto spremendo i cittadini o gravando sulle casse del Stato centrale. Il Pd si è battuto con forza per evitare l’applicazione di aliquote che soffocheranno i cittadini e che sono l’ovvia conseguenza di scelte amministrative marcatamente conservatrici, una tra tutte quella di impegnare oltre 140 milioni di euro per la Rap invece di riformare il sistema delle partecipate rendendolo produttivo ed efficiente. Con quale coraggio l’autore di questa carneficina sociale continua a sostenere che la determinazione dell’aliquota Tasi al massimo consentito dalla legge è stata causata dai tagli dei trasferimenti statali? Davvero non c’era la possibilità di reperire in altro modo i fondi necessari per i sevizi? Siamo sicuri che non si sarebbe potuto, ad esempio, fare cassa attraverso un serio piano di smaltimento di quelle migliaia di pratiche di sanatoria pendenti da anni? Con quale coraggio il Sindaco chiedere ai cittadini di fare sacrifici, mentre lui decide di spendere più di 40 Mila euro all’anno per un addetto alla comunicazione su Facebook? Anziché scaricare la responsabilità della propria inadeguatezza amministrativa sul Governo, per il tempo residuo del suo mandato Orlando provi prendere spunto dal Presidente del Consiglio che, con la sua politica di equità sociale, per primo nella storia politica italiana sta restituendo qualcosa ai cittadini, per prima la speranza. In alternativa, prenda atto di non essere più adeguato ai tempi e si “autorottami”, lasciando spazio ad una nuova generazione che é in grado di cambiare anche Palermo”. Così il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli sulla Tasi.
“Il Consiglio comunale ha approvato a maggioranza le aliquote Tasi sostanzialmente lasciando invariato quanto deliberato dalla Giunta Orlando – dice il presidente della commissione Bilancio Francesco Bertolino (Mov139) – le aliquote applicate sono tra le più basse delle città capoluogo. Il voto di stamattina dà anche un chiaro segnale politico di come la maggioranza e il gruppo Mov139 sono compatti a sostegno di atti di responsabilità come questo. E’ inoltre evidente il paradossale comportamento di alcune forze politiche, responsabili politicamente dell’introduzione di questo tributo e che in altre città applicano aliquote maggiori, che a Palermo per pura demagogia chiedono il suo annullamento”.
“Il voto sulla Tasi, arrivato dopo una lunga maratona in consiglio, certifica la nascita in città di una nuova maggioranza: il sindaco Orlando governa insieme al centrodestra di Cammarata. Un matrimonio contro-natura che fa uscire allo scoperto le contraddizioni di un’amministrazione che si dice di sinistra, ma poi fa gli inciuci con la destra, grazie all’emendamento a firma Tantillo, Milazzo, Veronese e La Commare. La Tasi a Palermo resta tra le più alte d’Italia e penalizzerà le famiglie, specie chi ha una rendita catastale oltre i 400 euro, su cui graverà tutta l’imposta”. Questo quanto dicono in una nota il segretario provinciale del Pd Carmelo Miceli e i consiglieri comunali democratici Carlo Di Pisa, Fabrizio Ferrara, Rosario Filoramo, Luisa La Colla, Sandro Leonardi, Giovanni Lo Cascio, Antonella Monastra e Loris Sanlorenzo.
“La delibera approvata, con le connesse aliquote Tasi, pone Palermo al livello più basso rispetto a tutte le altre grandi città italiane, a conferma di un percorso di risanamento del bilancio comunale che consente oggi anche una politica di graduale contenimento della pressione tributaria”. Lo ha detto l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale della delibera che definisce le aliquote della Tasi sulla prima casa che è stata fissata al 2,89 per mille sul valore catastale. “I due giorni di confronto in aula – continua Abbonato – sono stati senz’altro utili a confermare la bontà dell’impostazione dell’amministrazione e a migliorare il provvedimento predisposto. Il Consiglio Comunale ha approvato infatti un emendamento che rimodula le detrazioni, azzerando sostanzialmente l’imposta per tutte le unità immobiliari la cui rendita catastale è inferiore a 200 euro e rendendo minimo l’esborso per rendite tra 200 e 300 euro, casi che interessano complessivamente circa 36mila famiglie che certamente si collocano nelle fasce più povere della popolazione. È stato quindi mantenuto l’impegno di eliminare sostanzialmente l’imposizione sulla casa a circa 1/3 dei proprietari di abitazione principale, senza gravare ulteriormente sulle proprietà già sottoposte a Imu (abitazioni diverse da quella principale, fabbricati industriali e immobili rurali). Anche per questo mi unisco all’apprezzamento a tutto il Consiglio Comunale”.
“Le aliquote Tasi proposte dalla giunta Orlando e approvate stamattina in Consiglio comunale, con una maggioranza-inciucio tra centrodestra e il movimento del Sindaco, massacreranno i palermitani”. Lo dice il deputato regionale del Pd, Fabrizio Ferrandelli. “Ai tagli dei trasferimenti ai Comuni – continua – un sindaco non può rispondere, come fanno i ragionieri, esclusivamente con la calcolatrice; deve usare prima della testa il cuore, soprattutto nel bel mezzo di una crisi economica e sociale senza precedenti che sta penalizzando le famiglie e le imprese di Palermo. Non può neppure, come ha fatto, prendersela con il governo nazionale. Ma si sa, quando non si vuole ammettere di non saper fare le cose, come ad esempio tagliare gli sprechi delle aziende partecipate e della macchina comunale, si attribuisce la colpa agli altri. E’ semplice inventarsi un nemico e Orlando questo lo sa fare. Ieri voleva prendere la tessera del Pd e oggi Renzi è il suo peggior nemico”. “Ringrazio il gruppo del Pd e di Idv – aggiunge Ferrandelli – per aver difeso sino alla fine i palermitani opponendosi alla tassa di Orlando, che diventa pure paladino del centrodestra in una strana alleanza tra berlusconiani e tanti consiglieri di sinistra che oggi dicono sì alla stangata Tasi e ieri insieme a me, durante la sindacatura Cammarata, facevano le barricate per l’abolizione della Tarsu”. “Due anni e mezzo fa – conclude – mi rifiutai per coerenza e storia personale, al secondo turno delle amministrative, di apparentarmi con il centrodestra di Tantillo & Co., consegnando la maggioranza assoluta in Consiglio al sindaco eletto. Quella maggioranza, con Orlando in prima linea, ha scelto, e non da ora, di fare asse con gli uomini di Cammarata. Se i palermitani si aspettavano una certa discontinuità politica e amministrativa dalla precedente gestione, il voto sulla Tasi conferma che ci troviamo di fronte allo stesso copione, un film già visto che non fa per niente ridere”.
“Conosciamo la politica disfattista di Ferrandelli – dice il deputato regionale di Forza Italia Giuseppe Milazzo – l’ha fatta nel periodo di Cammarata e ora continua con Orlando. A Roma il suo partito mette le tasse e qui a Palermo fa finta di non saperne nulla. Avremmo voluto che la Tasi non esistesse, ma è una legge voluta dal partito di Ferrandelli. Almeno grazie a noi 36mila proprietari di casa saranno esentati totalmente dal pagare questa tassa. Auspico che Ferrandelli faccia arrivare contributi romani affinché Orlando e ogni sindaco siciliano possano esentare i propri cittadini anche da Tari e ogni altro balzello statale”.
“È andato in scena uno scontro tutto interno al centrosinistra in ordine a un’imposta, varata peraltro dal Governo Renzi – dice Andrea Mineo di Forza Italia – in questo scenario gli unici che hanno fatto davvero gli interessi di migliaia di palermitani siamo stati noi del centrodestra, che abbiamo pensato ad allargare la platea dei beneficiati dalle detrazioni concentrandoci sulle fasce più deboli”.
L’approvazione della delibera della Tasi, che quantifica l’aliquota al 2,89 per mille, è un errore che la città pagherà caramente”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia che prosegue: “Avendo intuito che il documento sarebbe stato approvato soltanto con l’accordo tra il partito del sindaco, Movimento 139, e alcuni esponenti dell’opposizione, ho preferito abbandonare i lavori d’Aula perché, seguendo coerentemente la linea nazionale e regionale del mio partito, sono e voglio restare all’opposizione. Con questo accordo, i palermitani saranno costretti ad un ulteriore salasso, mentre sarebbe stato meglio che fosse stata applicata l’aliquota nazionale dell’1 per mille e che le risorse mancanti fossero recuperate con una seria politica di risparmi e di tagli agli sprechi, che ancora continuano a regnare sia al Comune che nelle società partecipate. Io non mi renderò mai complice di nuove tasse ai palermitani, che sono già costretti a stringere sempre più la cinghia senza intravedere alcuna luce in fondo al tunnel dove ci troviamo”.
“E’ stata approvata un’ulteriore tassa ingiusta dall’amministrazione comunale Orlando – dicono i consiglieri di Ncd Alessandro Anello e Francesco Scarpinato – Ncd aveva già manifestato in conferenza dei capigruppo l’intenzione di azzerare l’aliquota e c’erano tutti i presupposti per evitare l’applicazione del 2,9 per mille, ma con il centrosinistra in disaccordo su tutto e con una maggioranza intenzionata ad andare fino in fondo non e’ stato possibile arrivare ne’ all’azzeramento ne’ alla riduzione dell’aliquota. Siamo riusciti quantomeno a fare approvare un sub-emendamento di tutto il centrodestra che consente una serie di agevolazioni per circa 30.000 famiglie che non erano previste nelle delibera. Dopo avere assistito ad uno scontro tutto interno ad un centrosinistra sempre più confuso e litigioso, abbiamo abbandonato l’aula non votando ovviamente l’ingiusta delibera che la maggioranza ha deciso di approvare. Siamo convinti che i palermitani sempre di più si renderanno conto del pessimo operato di questa amministrazione”.
“Investire sul cosidetto” mattone” è stato l’obiettivo di tante famiglie, ma coloro che sono riusciti a raggiungere questo sogno oggi vivono un vero e proprio incubo – dice Giusy Scafidi del Mov139 – il nuovo tributo che i cittadini dovranno versare si aggiunge a quello che scadrà il 16 settembre e cioè l’acconto Tari,in poche parole cambieranno le “sigle fiscali” che creeranno confusione e apprensione. Come presidente della commissione politiche sociali voglio esprimere la mia rabbia per questa “gabella” non solo perchè imprevista ma soprattutto perchè imposta da un Governo Nazionale che attraverso i tagli dei trasferimenti agli Enti Locali ha demandato ai Sindaci il ruolo di esattori dello Stato. Dopo una lunga notte di confronto, con una ingiustificata azione ostruzionistica del Pd, una responsabile mediazione con alcune forze dell’opposizione, il Mov139 ha condiviso e integrato un emendamento che attraverso l’introduzione di detrazioni e agevolazioni esclude da questo tributo molte famiglie che attraversano un difficile momento socio-economico. Considerato che le aliquote dei tributi saranno affrontate anno per anno, auspichiamo un maggiore intervento da parte dell’amministrazione sull’evasione fiscale, perchè si giunga, attraverso nuove entrate, ad un abbattimento dell’aliquota appena inserita”.
“Tasi, si continua a tartassare i cittadini palermitani – dice Stefania Munafò del Pd – una nuova stangata, per i cittadini Palermitani, visto che il Comune di Palermo ha approvato una delle aliquote più alte, il 2,89 per mille, per il pagamento della Tasi. L’aliquota è stata votata con i soli voti contrari del Pd e di Italia dei Valori che fino all’ultimo si sono battuti per l’azzeramento, considerato che l’aliquota risulta essere troppo alta con un aggravio enorme sui cittadini. Probabilmente si poteva optare per un’aliquota più bassa in un momento di crisi economica così forte, visto che il Comune di Palermo presenta un avanzo di amministrazione di 70 milioni di euro e che in questi casi la Legge prevede l’applicazione dell’aliquota minima contributiva all’1 per mille. Perché tartassare così i cittadini palermitani, quando il tutto si poteva ridurre al minimo? Aliquota tra l’altro approvata grazie ad un asse trasversale creato dalla maggioranza orlandiana e Forza Italia. Ancora poco chiaro l’utilizzo delle somme che si ricaveranno dal pagamento della Tasi, non si fa menzione infatti di come verranno impiegati questi soldi che dovrebbero servire per il mantenimento dei pubblici servizi. Nella delibera approvata dal Comune non è stata inserita alcuna descrizione analitica rispetto a quali saranno i servizi pubblici finanziati e in quali percentuali, mentre la Legge Nazionale che istituisce la Tasi impone ai Sindaci di comunicare in modo analitico l’utilizzo di queste somme. Visto che vi è l’obbligo da parte delle Amministrazioni di inviare entro oggi al Ministero tale delibera per consentirne la pubblicazione entro giorno 18, non si capisce chi deciderà quali dei servizi e in che percentuale della tabella allegata al regolamento verranno finanziati. Lo spirito della tasi e’ finalizzato alla trasparenza negli intenti ed i cittadini devono sapere subito a cosa sarà destinato un ulteriore sacrificio che principalmente viene chiesto loro .Pertanto mi attiverò a presentare ricorso alla commissione tributaria qualora la delibera non presentasse i dettagli analitici così come imposto dalla normativa . Sarà inoltre , un caso che subito dopo la delibera dell’aliquota per la Tasi, il Sindaco abbia trovato i fondi per l’integrazione a sostegno degli Operai Gesip? È infatti notizia dell’ultima ora che il Sindaco Orlando abbia siglato un accordo con i Sindacati che prevede lo svolgimento da parte dei Lavoratori Gesip, di ore aggiuntive al fine di ottenere l’indennità intera. Giusto battersi per l’integrazione oraria del personale, ma giusto anche reperire le risorse secondo criterio, sicuramente non potranno essere utilizzate per questo fine le somme ricavate dal pagamento della Tasi, che serviranno esclusivamente per il finanziamento dei pubblici servizi e non già per l’integrazione oraria del personale”.
“Abbiamo approvato all’alba le aliquote della Tasi. Tassa sui servizi indivisibili. L’aliquota, la più bassa tra le grandi città, permetterà al comune di far fronte ai tagli operati nei trasferimenti dallo Stato e dalla Regione. Il peso sulle famiglie verrà attutito dalla detrazione di 100 euro per gli edifici con rendita catastale fino a 300 euro, circa 36000 secondo le stime degli uffici, praticamente esenti dal pagamento, e dalla detrazione di 50 euro per le rendite catastali da 301 a 400 euro. Adesso l’Amministrazione dovrà dimostrare di saper bene utilizzare il sacrificio richiesto ai cittadini con l’applicazione di questa nuova tassa, impegnandosi a migliorare la qualità e l’efficienza della macchina comunale nonché dei servizi alla collettività che rendono ancora modesta la qualità della vita nella nostra città. Il tempo degli sconti è finito e i responsabili di servizi fondamentali come i trasporti e l’igiene urbana è bene che si regolino di conseguenza”. Lo afferma in una nota il consigliere comunale del Mov139 Alberto Mangano.